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Alessia Fabiani si difende: "Macchè droga, io aggredita"

Showgirl al telefono con Liberoquotidiano: "A Legnago non mi hanno pagato e hanno tirato fuori i coltelli". La replica degli interessati

Giulio Bucchi
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La risposta è stringata, anche se il tono è nervoso: "Non faccio uso di stupefacenti e nessuno ha mai chiesto della droga". Alessia Fabiani, tirata in ballo per una storia di risse e cocaina dal gestore di un locale di San Pietro di Legnago, si difende telefonicamente, contattata dalla redazione di Liberoquotidiano.it: "Il signor Patti dice menzogne. Intorno al 5 febbraio mi hanno contattato per una serata: cachet 1.500 euro, con 500 euro d'anticipo versati sul mio conto personale. Mi reco a San Pietro di Legnago, dove il signor Patti mi nega il pagamento. Il mio fidanzato tenta di difendermi ma il Patti mi ha fatto cadere in terra e ci ha intimato: "Romani di merda voi non andate da nessuna parte". I suoi amici ci tenevano lontani con coltelli. Comunque, ribadisco che non faccio uso di droga e nessuno ne ha mai chiesta". Ascolta la telefonata di Alessia Fabiani su LiberoTv La replica - La questione però non finisce qui, perché a stretto giro di posta replica alle accuse della Fabiani lo stesso Patti. "La signorina Fabiani doveva presentarsi al locale alle 19, invece è arrivata in stazione a Verona alle 20. La mia compagna è andata a prendere lei e il fidanzato e li ha accompagnati in hotel. La Fabiani è scesa soltanto alle 22 e per bocca della sua amica Carmen Morello (altra showgirl coinvolta per la serata, che ha confermato la versione di Patti, ndr) ha chiesto di poter mangiare. Era in stato totalmente alterato, fuori di sé. Ci ha raggiunto a un vicino ristorante, dove ha richiesto l'anticipo del resto della paga pattuita, 1.500 euro. Io le ho ribattuto che ero io ad averci rimesso per il mancato spettacolo, 20mila euro in pubblicità e organizzazioni, e che non avevo intenzione di darle un euro in più di quelli che già avevo versato". Quindi, la rissa: "Cominciata da lei e proseguita dal fidanzato - precisa Patti -. Come potranno confermare le decine di testimoni presenti, io non li ho minacciati, non ho mosso un dito e mi sono preso quattro cazzotti. La Fabiani era talmente agitata che è caduta in terra, scivolando sul ghiaccio, nel tentativo di colpirmi".

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