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Truffa da 23 milioni di euro indagato De Gregorio

La procura: da proprietario de "L'Avanti" fatture e documenti falsi per intascare i fondi statali per l'editoria tra il 1997 e il 2009

Matteo Legnani
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  Il senatore del Pdl Sergio De Gregorio è stato iscritto nel registro degli indagati dai pm napoletani Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Hemry John Woodcock per truffa e false fatturazioni. L'inchiesta che lo coinvolge è quella relativa ai finanziamenti pubblici per la testata "L'Avanti", acquistata da De Gregorio a metà anni '90, costola dell'indagine su Walter Lavitola. Secondo l'ipotesi dei magistrati, "L'Avanti" avrebbe percepito i contributi pubblici a sostegno dell'editoria tra il 1997 e il 2009 per circa 23,2 milioni di euro senza i requisiti necessari, e cioè la tiratura del giornale e le vendite, attestate però dall'esibizione di fatture e documenti da parte della società editrice, la International Press. De Gregorio è indagato in concorso a Lavitola. Oltre che truffa aggravata, il senatore del Pdl Sergio De Gregorio è indagato anche per bancarotta fraudolenta, sempre in concorso con l'uomo d'affari Valter Lavitola. Quest'ultima ipotesi di reato si riferisce ad una presunta distrazione di beni della società "BVP Broadcast Video Press", poi fallita, e alla presunta distruzione e la falsificazione dei libri contabili. Proprio le indagini sulla distrazione di beni avrebbero evidenziato il legame tra De Gregorio e Lavitola. Le fatture emesse dalle società di De Gregorio sarebbero servite anche a far aumentare fittiziamente i costi del quotidiano per ottenere maggiori contributi dai fondi per l'editoria.  

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