Aiutatemi a fare il giornalista: arrivano 2.600 € in 3 giorni
L'avventura di un freelance italiano, Andrea Marinelli: negli Usa per le primarie repubblicane, lo mantengono i lettori
Vivo da tre anni negli Stati Uniti, dove faccio il giornalista. Dopo aver lavorato per due anni ad America24 ho deciso di provare a fare il freelance per seguire le elezioni presidenziali americane. Così qualche mese fa ho cominciato a collaborare con Libero e qualche altro quotidiano. A gennaio sono iniziate le primarie e ho deciso di andare in Iowa per raccontarle sul campo, invece che leggendo i racconti degli altri dal mio ufficio newyorkese, uno Starbucks sulla 69th street con la connessione internet gratuita. L'esperienza in Iowa è stata fantastica, sono stato aiutato dai colleghi più grandi e ho imparato parecchie cose, ma ho speso troppi soldi. Per questo motivo ho saltato il New Hampshire, poi però la voglia di continuare a seguirle era così forte che ho deciso di cominciare a usare il couchsurfing, gli autobus e persino l'autostop, anche se spesso è stato a rischio limitato, ovvero chiedendo passaggi a colleghi italiani, americani o stranieri. Per raccontare questo viaggio e le primarie ho aperto un blog, il Trading Post, che pensavo avrebbero letto a malapena qualche amico e i miei genitori, più che altro per sincerarsi che ero vivo. In pochi giorni ho cominciato ad avere migliaia di lettori. Sono stato in South Carolina, in Florida, in Nevada e in Colorado, ho attraversato quattro stagioni e ho visto e raccontato gli elettori repubblicani e i comizi dei candidati in ristoranti, alberghi, casinò, università, aziende, negozi per cani, capannoni, poligoni, negozi d'armi e centri culturali filippini. Alla fine di questo viaggio, proprio il penultimo giorno a Denver, sono riuscito a intervistare Rick Santorum (nella foto, ndr) Il giorno dopo lui ha vinto tre primarie. E' stato un viaggio fantastico, con il quale però ho finito tutti i miei soldi. Mentre ero in aereo per tornare ho pensato che l'unica soluzione sarebbe stata un crowdfunding, parola di cui allora ignoravo l'esistenza ma che ha salvato il mio piccolo sogno. Ho creato una pagina su Kapipal, un sito che permette di raccogliere fondi per i motivi più diversi, come regali di matrimonio, viaggi o progetti lavorativi, e ho chiesto ad amici e lettori un piccolo contributo per arrivare a coprire il costo dei biglietti di aerei e pullman che altrimenti non mi sarei potuto più permettere. Vergognandomi un po' ho pensato di chiedere un contributo di 2.000 euro da raccogliere in due settimane. Dopo meno di tre giorni ho incredibilmente raccolto già 2.675 euro, per lo più da persone che non conosco. Un risultato inaspettato e fantastico che mi permetterà di proseguire viaggio e racconti. Perchè in fondo tutto quello che voglio è poter lavorare ed essere un bravo giornalista. di Andrea Marinelli