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In rivolta anche i cantanti: "Non contiamo una fava"

Francesco Renga si fa portavoce della rabbia dei colleghi: "Finiamo per essere la sua cornice"

Nicoletta Orlandi Posti
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Si chiama Festival della Canzone, ma dei cantanti sembra che a Sanremo non gliene freghi molti. L'unico ad essere al centro di tutte le attenzioni è Adriano Celentano. Per colpa sua hanno dovuto rinunciare alle prove, sono stati tenuti in teatro per ore e poi mandati a casa, per colpa sua sono stati emarginati nella prima serata del Festival, monopolizzata dallo show di 50 minuti. Non solo. Un inconveniente tecnico al termine dell'esibizione diSamuele Bersani: i 300 componenti della giuria demoscopica in galleria non hanno potuto votare per il brano. Sara' necessario rivotare nel corso della serata. Alla fine i cantanti sono scoppiati. C'era chi rideva per isterismo, chi piangeva, molta la delusione. A dare sfogo alla frustrazione dei colleghi ci ha pensato Francesco Renga. "Mi sembra eccessivo un suo spettacolo di 50 minuti. Finiamo per essere la sua cornice. Direi che non contiamo una beata fava". Ma a difendere Celentano ci pensa Morandi. La performance molto lunga del Molleggiato non ha messo in secondo piano le canzoni. Anzi. Secondo il presentatore "Celentano ha aumentato l'attenzione sulle canzoni: il fatto di avere una platea così grande consente di avere più visibilità e attenzione sulle canzoni".

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