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Mills, la richiesta del pm: Cinque anni a Berlusconi

Pm De Pasquale vuole condannare il Cav, imputato a Milano per il caso del legale inglese: l'assedio a Silvio continua

Andrea Tempestini
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"Condannate Silvio Berlusconi a cinque anni". Questa la richiesta del pm di Milano, Fabio De Pasquale, avanzata nel corso della sua requisitoria sul processo Mills che vede imputato l'ex premier per corruzione in atti giudiziari. L'accusa nei confronti del Cavaliere è quella di aver corrotto il legale inglese David Mills con 600mila dollari in cambio di due testimonianze reticenti nei processi All Ibernian e per tangenti alla Guardia di Finanza. L'assedio giudiziario contro Berlusconi prosegue e sale di intensità: oltre alla richiesta di condanna, ieri, martedì 14 febbraio, la Corte Costituzionale ha respinto il conflitto di attribuzione sollevato dalla Camera sul processo Ruby. Il nodo prescrizione - Il principale nodo del processo Mills è la prescrizioni: i pm lottano contro il tempo per condannare Berlusconi. Così in un passaggio della requisitoria De Pasquale ha esposto i suoi conteggi, spiegando che il processo Mills si prescrive tra il 3 maggio e la metà di luglio 2012. Secondo il rappresentante della pubblica accusa infatti la data entro la quale inizia a correre la prescrizione è il febbraio del 2000 e non l'11 novembre 1999, come hanno indicato i giudici della Corte di Cassazione nella loro sentenza per il processo a carico del legale inglese Mills sulle stesse vicende. Il processo, secondo l'accusa, si estingue a maggio e non in febbraio come indicato dalla difesa Berlusconi. "Carte false" - De Pasquale, nel corso della requisitoria, ha affermato che "la difesa di Silvio Berlusconi è basata su carte false", o meglio "su una fittizia sequenza di carte fabbricate o falsificate". In particolare la toga ha puntato il dito sulle movimentazioni effetuate da Mills "per schermare Berlusconi e creare cortine fumogene". Il tema della difesa, e cioè che i 600 mila dollari contestati all'imputato provengano in realtà dal patrimonio dell'armatore Diego Attanasio, non convince il pm. "E' un tema debole - ha sottolineato De Pasequale - perché il patrimonio di Attanasio non ha subito ammanchi". "Mills si vergognava" - Inoltre secondo il pm, Mills, per nascondere la provenienza dei 600mila dollari incriminati provenienti secondo l'accusa da Berlusconi, ha mischiato la liquidità di diversi clienti comportandosi come "un carabiniere che va in giro per strada a sparare" o come "un amministratore di condominio" che prende i soldi da una persona e li usa per un'altro condomino. Per DePasquale Mills nella sua testimonianza al processo davanti al collegio presieduto da Francesca Vitale ha dimostrato di "soffrire l'imbarazzo della verità quando arrivava vicino al regalo da 600 mila dollari. Era imbarazzato perché ha preso questo denaro da Berlusconi" poi perché si fidato ed ha scritto una lettera in cui raccontava tutto, confidando che non sarebbe trapelato nulla per via del segreto professionale. Secondo il teorema della toga il legale inglese si vergognava anche "perché ha fatto una vergognosa e diabolica mescolanza del denaro di diversi clienti". "Danni morali" - L'ex premier Silvio Berlusconi risarcisca con 250mila euro, in solido con l'avvocato inglese David Mills la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per i danni morali e di immagine. E' questa la richiesta fatta dall'avvocato di parte civile, Gabriella Vanadia, in sede di discussione finale davanti ai giudici del processo Mill. Nel suo intervento il legale ha ricordato che la Corte di Cassazione ha già riconosciuto una richiesta analoga di risarcimento nel processo gemello a carico dell'avvocato Mills.

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