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Caso Ruby, blitz Consulta "Processo al Cav va avanti"

Via libera della Corte Costituzionale: viene respinto il conflitto sollevato dalla Camera contro i magistrati del pool di Milano

Andrea Tempestini
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Via libera della Corte Costituzionale al processo Ruby, in corso a Milano, che vede accusato l'ex premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. I giudici della Consulta hanno infatti respinto il conflitto sollevato dalla Camera contro i magistrati milanesi. "In relazione al conflitto sollevato dalla Camera dei Deputati nei confronti della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e del Giudice per le indagini preliminari presso lo stesso Tribunale, la Corte ha respinto il ricorso". Così la Consulta in una nota in merito al ricorso. La vicenda - La Camera dei deputati - con un intervento ad adiuvandum del Senato - sosteneva nel suo ricorso che non spettava ai magistrati milanesi chiedere e disporre il giudizio immediato per l'ex premier, poiché il reato di concussione al centro del processo sarebbe stato, secondo il Parlamento, di competenza del tribunale dei ministri. Una tesi, questa, che evidentemente non è stata condivisa dai giudici costituzionali. Le motivazioni della sentenza, come prevede il regolamento, saranno depositate entro un mese. La reazione del Pdl - Il primo a commentare la decisione della Consulta è stato il coordinatore del Pdl, Sandro Bondi: "La sentenza della Corte Costituzionale conferma che il rapporto tra potere legislativo e ordine giudiziario costituisce in Italia un problema che, se non affrontato alla radice, svuota di fatto la democrazia di ogni reale potere derivante dalla volontà popolare". Quindi il presidente dei deputati Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha commentato: "Il deliberato di oggi della Consulta è molto grave e testimonia l'esistenza di un indirizzo volto a vanificare i deliberata del Parlamento quanto si tratta di Berlusconi". Esulta il Pd - Secondo Donatella Ferranti, capogruppo Pd alla Commissione Giustizia, "per fortuna le istituzioni sono più forti degli uomini che le occupano temporaneamente. Bocciando il ricorso della Camera la Consulta ha impedito l'umiliazione del Parlamento". Esprime soddisfazione anche Rosi Bindi: "Cade l'ultima finzione sul caso Ruby".

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