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Solo un onorevole su quattro parla di redditi, case, auto

Pochi parlamentari svelano il proprio patrimonio online. Casini. Bersani. Bonini, Di Pietro: ecco la fotografia dei loro portafogl

Lucia Esposito
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Solo un onorevole su quattro ha dichiarato online i suoi patrimoni, i redditi, accettando che siano pubblicati sul sito di Camera e Senato. Una proposta della radicale Rita Bernardini che però ha trovato la resistenza dei Questori che si erano appellati ad argomentazioni giuridiche. Gianfranco Fini ne ha autorizzato la pubblicazione  dopo la sottoscrizione di una liberatoria. Ecco chi ha accettato di far conoscere il proprio patrimonio. Pierferdinando Casini - Appena eletto dichiara 150mila euro e di essere proprietario di sei fabbricati (in quote che vanno da un sesto al 50%) a Bologna. Nel 2008 ha 489 azioni San Paolo, 115 Unicredito Italiano e 400 della Banca Alto Reno Lizzano in Belvedere. Da allora compra 13 mila azioni del Monte dei Paschi di Siena. E altri titoli stranieri: u tedeschi Solarword, Basf e Siemens ai francesi Peugeot e Citroen, gli spagnoli della Telefonica Sa ai lussemburghesi D'Amico Shipping Luxemburg. Renato Brunetta - A inizio legislatura dichiara una casa con terreno a Ravello (Salerno), una a Monte Castello di Vibio (Perugia), una a Roma e un'altra a Venezia. Possiede su una Fiat 500 del '68, su una Lada Niva o una Jeep Wrangler. Dichiara 228 mila euro. Nel 2009, mentre è ministro della Funzione pubblica, compra una casa di 40 metri quadri, con giardino di 400 (da ristrutturare), a Riomaggiore, alle Cinque Terre (La Spezia). Costo: 40 mila euro. Il reddito negli anni successivi arriva fino 279 mila. Walter Veltroni - Eletto nel 2008 presenta un reddito 2007 di  477 mila euro. Paga 198mila euro di tasse.  Una volta eletto, l'imponibile si dimezza passando nel 2009 (relativo all'anno prima) a 238mila mila e a 214mila l'anno successivo. Ma nel 2011 (rispetto al 2010), il reddito si riduce a 136 mila. Roberto Maroni - Nel 2008, l'ex ministro dell'Interno ha una barca di sedici metri (una quota del 33%) immatricolata nel 1980, due Fiat Panda e un'Audi A4. Dichiara fabbricato più terreno a Lozza, vicino a Varese, e un imponibile di 220 mila euro (di cui 90 da lavoro autonomo). Poi acquista un immobile a Varese con la moglie. E vende un'auto. Mentre è ministro non esercita la professione di avvocato, e il reddito scende a 170 mila euro. Pier Luigi Bersani - Dichiara nel 2008 50 mila euro di spese elettorali, dichiara due auto  (Renault Megane e Twingo). Il suo reddito oscilla da 163mila euro nel 2007, a 150, 137 e 136 mila negli anni successivi. Antonio Di Pietro - Nel 2008, denuncia sei fabbricati, di cui  a Bruxelles (ma solo al 50%), uno a Curno (Bg), e poi a Montenero di Bisaccia (Cb). L'appartamento a Milano è di una Srl, Antocri, di cui è proprietario. Possiede  Hyundai Santa Fè, dichiara 219mila euro, ed ha 26mila azioni Enel. Poi cessa l'usufrutto dei fabbricati a Bergamo e Milano, vende Curno, compra e vende terreni e fabbricati in Molise. Vende Santa Fè. Il suo reddito è attorno ai 190mila euro. Emma Bonino - Nel 2010 ha incassato un reddito complessivo di 217 mila euro. Ma  ne ha versati al partito Radicale, 158 mila. Possiede un negozio a Roma, in piazza della Malva, un fabbricato a Roma, un box a Bra (Cn), e una casa ad Alassio, in Liguria. Benedetto Della Vedova - Il finiano nel 2008 dichiara di aver un rustico a Tirano, vicino a Sondrio, una casa a Milano di sessanta metri quadri e una Fiat Croma. Dichiara 126 mila euro. Gli anni successivi acquista una Sedici, il rustico da 75 cresce a 200 metri quadri, acquista azioni del Credito Valtellinese, del Fondo Carmignac. Nel 2011, lstipula una polizza vita rivolgendosi con Capital Progress di Allianz.  

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