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La Ducati sgomma all'estero: in vendita per un miliardo

La moto per cui corre Valentino Rossi alla ricerca di un partner internazionale: tra gli interessati Bmw e gli indiani di Mahindra

Matteo Legnani
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  I "puristi" delle due ruote storceranno il naso. Per loro, la Ducati è la Ferrari delle moto: una scuderia storica, ricca di vittorie a livello agonistico e che fa moto uniche per design e propulsori. Vederla "divorata" da uno dei colossi mondiali delle due ruote non è esattamente il sogno di un ducatista. Ma tant'è: l'azienda di Borgo Panigalevende 40.000 moto l'anno, nel 2011 (grazie anche alle vittorie di Valentino nella Moto Gp) ha aumentato il fatturato del 20% ed è considerata una delle più sane del settore, nonostante i debiti pari a 1,7 volte gli utili. Ciononostante, la Investindustrial di Andrea Bonomi ha annunciato in un'intervista al Financial Times l'intenzione di cedere il suo pacchetto. Lo stesso Bonomi aveva dato incarico lo scorso anno a Goldman Sachs, Deutsche Bank e Banca Imi di sondare il mercato in vista di una possibile quotazione della Ducati alla borsa di Hong Kong (con uno sguardo, evidentemente, ai ricchi mercati asiatici, e soprattutto a quello cinese). Ora la decisione di vendere, per una cifra che sarebbe intorno al miliardo di euro, cioè il triplo di quello che Bonomi aveva investito in Ducati. Tra i partner che, secondo fonti del Financial Times, sarebbero interessate a entrare in Ducati, ci sarebbero due colossi delle moto come la tedesca Bmw e l'indiana Mahindra. Ma i tedeschi avrebbero già smentito ogni loro interesse.  

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