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Caso Ruby, il Cav ci provò ma Karima gli disse di no

In aula il racconto di un agente: "Ruby mi confidò che il Cav le fece delle avances. Disse pure che voleva fare la poliziotta"

Nicoletta Orlandi Posti
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Ruby, "da grande", avrebbe voluto fare il carabiniere. A raccontarlo è stato oggi, lunedì 13 febbraio, l'agente di polizia Ermes Cafaro. Lo ha spiegato nell'aula di tribunale in cui si svolge il processo a carico di Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile. E a confidarlo allo stesso poliziotto, la notte del 27 maggio 2010 quando era stata fermata in questura con l'accusa di furto, fu la stessa ragazza marocchina che avrebbe aggiunto a questo proposito di confidare nell'aiuto dell'allora premier: "Ci pensa Silvio ad aiutarmi". L'agente ha raccontato ai giudici di non aver capito subito chi fosse il 'Silvio' al quale la ragazza si riferiva ma poi Karima disse "che Silvio l'aiutava in quanto nipote di Mubarak". Ma Ruby era accusata di aver portato via soldi e gioielkli da casa dell'ex coinquilina, Caterina Pasquino, e l'agente le spiegò che con i suoi precedenti sarebbe stato difficile fare la poliziotta. Quando quella notte la ragazza fu rilasciata e affidata a Nicole Minetti, "Ruby ebbe una reazione emotiva di sofferenza e si mise a piangere", ha spiegato in aula Cafaro. "Le fece avances sessuali" - Ma l'agente in aula è poi entrato nel dettaglio di particolari piccanti o presunti tali. Il poliziotto ha spiegato: "Ruby mi disse che il presidente Silvio Berlusconi le fece delle avances, cosa che lei avrebbe rifiutato". E ancora Cafaro in aula ha spiegato che la ragazza, che all'epoca dei fatti era minorenne, gli confidò di una festa a villa San Martino, ad Arcore, a cui prese parte nella notte del 14 febbraio 2010. Ruby raccontò all'agente che c'erano uomini e donne, con le seconde che "si spogliavano" e per questo, ha proseguito nel suo racconto Cafero, "la ragazza si sentiva a disagio". Il poliziotto ha aggiunto che Ruby "mi disse che erano avances sessuali ma non mi ha mai spiegato il loro tenore". Nipote di Mubarak - Il racconto dell'agente si infittisce di particolari, e Cafero racconta anche che una busta con 15mila euro sarebbe stata consegnata a Ruby dal caposcorta di Silvio Berlusconi la sera del 14 febbraio 2010, quando la ragazza marocchina si fece accompagnare a casa proprio perché "non si trovava a suo agio". Ruby avrebbe raccontato all'agente di essere finita a Villa San Martino grazie all'intermediazione dell'agente dei vip Lele Mora. Cafero entra poi nel dettaglio di uno degli aspetti più significativi del processo, quello della nazionalità di Ruby, che avrebbe fatto credere di essere nipote di Mubarak per ottenere tramite Berlusconi tutti i documenti necessari per essere in regola in Italia. "Mi disse che utilizzando questo escamotage avrebbe ottenuto i documenti", ha sottolineato Cafero.

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