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Wulff scandalo di Germania ospite speciale di Re Giorgio

Napolitano ospita a Roma il presidente federale tedesco accusato di vari illeciti e noto per le sue posizioni ostili all'Italia

Lucia Esposito
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La visita di Stato del presidente federale Christian Wulff con la consorte Bettina è l'ultima cortesia del presidente Giorgio Napolitano alla Germania, dopo la telefonata di Angela Merkel in ottobre al Quirinale per sollecitare, come ha riferito il Wall Street Journal, il cambio della guardia a Palazzo Chigi. Da domani a mercoledì, Wulff avrà incontri politici ed economici a Roma, Milano e Bari. L'invito del Quirinale non poteva essere più gradito, perché è il primo appuntamento bilaterale che gli consente di riaffacciarsi con tutti gli onori all'estero da quando, due mesi fa, la Bild - che nessuno qui osa chiamare «macchina del fango» - ha scoperchiato le ingombranti marachelle dell'ex governatore democristiano della Bassa Sassonia, catapultato due anni fa da Angela Merkel al vertice della Repubblica. Il presidente Wulff ha attaccato pesantemente la Bce per il sostegno ai titoli italiani e lasciato sola l'Italia nell'emergenza degli sbarchi a Lampedusa, ma il Belpaese è generoso e gli regala una splendida boccata d'ossigeno sul Tevere. Nei prossimi tre giorni, il Bundespresident non sarà assillato dallo stillicidio incessante di rivelazioni sui suoi eccentrici comportamenti che fanno tremare le istituzioni nel più potente Paese europeo. La scoperta da parte della Bild, che Wulff si era comprato una nuova casa facendosi prestare mezzo milione di euro a bassi interessi dalla moglie di un imprenditore amico e occultando l'intreccio ai controlli parlamentari, ha messo in moto una valanga che non ha ancora raggiunto il fondovalle. La stampa e i partiti di opposizione hanno portato a galla tutta una serie di “stranezze” che non sono cessate del tutto quando Wulff è stato eletto capo dello Stato. Sono regaloni e regalini, oltre al superprestito: dagli sconti per viaggi privati su rotte intercontinentali alle vacanze di lusso in ville e alberghi di amici, compresa una settimana al mare a Castiglioncello in Toscana in viaggio di nozze con Bettina. E ancora: un conto di 42.000 euro per la pubblicità di un suo libro elettorale, sponsorizzazione di convegni politici. Per non parlare delle piccolezze come l'automobile  regalata al figlio dal concessionario Audi e gli abiti prestati gratis alla consorte da celebri stilisti. Il Tagesspiegel ieri ha informato che l'occhiuta procura di Berlino ha aperto un preliminare d'indagine sul guardaroba di Frau Wulff. La procura di Hannover si è cautamente attivata sui conti delle vacanze dei coniugi Wulff a Sylt. Un'indagine giudiziaria è stata aperta sul “fratello siamese” del presidente, il suo portavoce Olaf Glaseker, nel cui ufficio alla presidenza della Repubblica sono stati sequestrati pacchi di documenti. Tuttavia, illustri giuristi giudicano troppo blanda  l'azione della giustizia.  Wulff, attraverso i suoi avvocati, nega di avere commesso illeciti, ma la maggioranza dei tedeschi non gli crede più e vuole le sue dimissioni. Auspicio esternato anche da Marcel Reich-Ranicki, il critico letterario superstite dell'Olocausto che ha commemorato al Bundestag il Giorno della Memoria. Appare imperdonabile il tentativo di Wulff di mettere il bavaglio alla Bild, attuato rozzamente lasciando “l'avvertimento” inciso nella segreteria telefonica del direttore del giornale. Il sondaggio di Politbarometer l'altro ieri è stato implacabile. «La perdita di prestigio della massima carica dello Stato non ha precedenti», avverte il sondaggista Peter Matuschek. I socialdemocratici, che non lo hanno votato, ora Wulff lo chiamano Pinocchio. Per lo Spiegel, è «il più grande pagliaccio». Lui resiste col sostegno a denti stretti della cancelliera, che non ha più una maggioranza sicura per eleggere un successore altrettanto fidato.   «Il viaggio nell'Italia abituata agli scandali», commenta velenosamente l'Hamburger Abendblatt, «arriva a pennello per guadagnare tempo». di Enzo Piergianni

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