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Tra le pale, palle e spalatori: che pena per il caos di Roma

La polemica su spazzaneve e spargisale degli anti-casta: peccato però che se Alemanno li avesse avuti lo avrebbero additato per gli sprechi

Andrea Tempestini
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Ho quasi provato compassione. Venerdì pomeriggio la Rai mi ha invitato a collegarmi con Lineatre per commentare le notizie a tarda sera. Ho chiesto chi fossero gli ospiti in studio e mi hanno risposto che forse non ce ne sarebbero stati, perché la neve aveva bloccato Roma. Ho chiesto se non ci fossero degli spazzaneve al lavoro e mi hanno risposto che boh, Alemanno ne aveva parlicchiato, ma poi non si era capito bene. Allora, in serata, ho guardato su internet: come primo risultato mi è uscito «spazzaneve a Roma». C'erano delle foto recentissime sul sito fotografico Flikr. Ho guardato bene: risultavano postate - cioè messe - da Gianni Alemanno. E provenivano dal suo sito personale, che le riportava anche ieri. Stavano a dire: vedete? Gli spazzaneve ci sono. Il dettaglio è che non erano spazzaneve: si vedeva una camionetta con dei sacchi e delle pale, una spazzatrice per pulire le strade e poi una scavatrice. Che non sono spazzaneve: una spazzatrice non fa quasi nulla, mentre una scavatrice si limita a spingere la neve in avanti (senza soffiarla a lato) col rischio di rovinare il manto stradale. Non sono spazzaneve, e neanche spargisale: perché non ne hanno. E se mai ne avessero avuti, oltretutto, gli anticasta e gli antisprechi li avrebbero spolpati vivi. Ho quasi provato compassione.

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