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La pietosa trovata di Sarkozy: ingaggia una platea adorante

Nicolas non sa più cosa fare per la corsa all'Eliseo: ad ascoltarlo in un cantiere edile convoca falsi operai e delle comparse

Andrea Tempestini
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Schiacciato dal peso dei sondaggi negativi e dalla prospettiva di consegnare il paese ai socialisti di Hollande, il presidente francese Nicolas Sarkozy si aggrappa ad ogni possibile espediente pur di racimolare consensi. E così, dopo la notizia della prossima incursione (avverrà lunedì) della cancelliera tedesca Angela Merkel sugli schermi delle tivvì transalpine per sostenere il fido Nicolas, si scopre che il signor Bruni, per apparire più popolare di quel poco che è, ingaggia anche delle comparse per far numero ai suoi comizi. La situazione viene inquadrata dalla frase di un operaio: "Di solito qui lavorano cinquanta persone, oggi siamo in cento. Li hanno fatti venire dagli altri cantieri, e certo non sono neanche operai: fornitori, capicantiere e prefetti sconosciuti". La smentita dell'Eliseo - Ma cosa è successo? E' successo che l'entourage di Sarkò ha pianificato tutto per la visita del presidente a un cantiere edile di Mennecy, a sud di Parigi. Nicolas non poteva permettersi di parlare a una platea inesistente, aveva bisogno di un bagno di folla. E così, per creare questo bagno di folla, sono stati convocati in fretta e furia dei figuranti, falsi operai: una piece tragicomica. Gli uomini del presidente hanno però smentito: "Tutti coloro che lavorano o hanno lavorato nel cantiere, anche nel passato, hanno potuto salutare Sarkozy", hanno spiegato inizialmente". Poi la smentita, man mano che crescevano polemica e scherno, si è fatta più dura: "E' ridicolo, tutti i presenti erano persone coinvolte nel canitere, invitate dall'impresa edile Immobiliare 3F (la società ha confermato, ndr)", ha tuonato la presidenza della Repubblica francese. "Una messinscena" - Peccato però che a smentire la posizione dell'Eliseo siano stati gli stessi operai, che a condizione di restare nell'anonimato hanno sbugiardato Sarkò. La visita di giovedì, hanno spiegato alla radio, è stata in gran parte una messinscena. E a rafforzare la loro testimonianza ci si metta anche il fatto che in questi giorni di freddo polare la maggior parte dei cantieri francesi restano chiusi: e da dove arrivava quel piccolo esercito di oratori adoranti? Già, adoranti, perché gli operai erano tutti sorrisi, pacche sulle spalle e strette di mano. E anche in questo caso non poteva essere altrimenti: quella visita di Sarkozy al cantiere era considerata strategica, importante, poiché s'incastona nel programma politico di sostegno all'edilizia annunciato la scorsa domenica dallo stesso Sarkò.

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