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Il sondaggio nascosto dal Pd Meglio Fornero di Bersani

Inquietudine a sinistra: Elsa ha il 70% del gradimento, su lavoro e articolo 18 gli elettori democratici stanno con lei

Giulio Bucchi
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Il Partito democratico sta dalla parte dei sindacati. Senza se e senza ma. Sul mercato del lavoro o si fa l'intesa con Cgil, Cisl e Uil o non ci saranno i voti dei Democratici. «Si può innovare», ha ribadito ieri Pier Luigi Bersani, «senza toccare l'articolo 18». Senza toccare le tutele di chi è garantito. C'è, però, un sondaggio. Riservato. Che ha messo in allarme i vertici del Partito democratico. Perché smonta molte delle certezze che sono alla base di questa trincea. Si tratta di un'analisi fatta da Swg in queste settimane. Uno studio commissionato dal Nazareno proprio sui temi del lavoro. E sull'articolo 18. Un sondaggio dal quale risulta che gli elettori del Partito democratico non considerano affatto un tabù l'articolo dello Statuto dei lavoratori che prevede il reintegro del lavoratore licenziato senza giusta causa. Secondo gli elettori del Partito democratico le «priorità», in questo momento, sono altra. La disoccupazione, il lavoro che non c'è o che, se c'è, è precario. Il futuro dei figli, la possibilità per chi è senza alcuna tutela di averne qualcuna. La ricerca di Swg riserva, poi, un'altra sorpresa. Alla domanda su quale sia il grado di fiducia nei confronti dei ministri dell'attuale governo, risulta che Elsa Fornero, ministro del Lavoro, principale avversario in questo momento dei sindacati, è tra i più apprezzati. Addirittura il 70% degli elettori del Pd dichiara di apprezzarla. La ricerca di Swg  è stata oggetto dell'ultima segreteria del Partito democratico, quella che riunisce i dirigenti più vicini a Bersani. È stata letta, commentata, discussa. Ovviamente è stata subito rimessa nei cassetti, con l'ordine di non diffonderla in giro. Sì perché se è vera, e lo è, mette in discussione la posizione fin qui assunta dal Pd.  Per cui va bene rivedere il mercato dal lavoro, ma guai a toccare all'articolo 18. Non è di lì che bisogna partire. Peccato che gli elettori del Pd non ne siano convinti. «Forse», commenta un dirigente, «gli elettori  non sono gli iscritti. Se questi sono più legati a certe posizioni storiche della sinistra, i nostri elettori evidentemente hanno posizioni più innovative». Come ha stupito molti la fiducia riscossa da Fornero, ministro che, invece, nelle ultime settimane, è stato molto criticato dai vertici del partito. Quello che, inizialmente, sembrava il ministro più vicino al Pd si è mostrato sorprendemente autonomo dai sindacati, affatto siccube alla Cgil. Rispettoso, ma pronto a rompere i totem di certa sinistra. Molti, in queste settimane, ne hanno criticato parole e modi, quell'aria da «professorina» che - è l'accusa - denuncia l'essere totalmente digiuna di politica. Eppure «la professorina» sembra piacere agli elettori del Pd. Che, a quanto risulta da Swg, non la considerano né arrogante, né “liberista”. Sembra, insomma, che tra gli elettori - molto più che tra i dirigenti - abbia funzionato il messaggio di Fornero, per cui l'obiettivo della riforma è garantire un futuro ai giovani, ai figli. Il sondaggio, come si è detto, è stato fatto sparire. Ma chi doveva vederlo, l'ha visto. Ed è probabile che anche la linea del Pd sul mercato del lavoro verrà, almeno in parte, corretta.   di Elisa Calessi

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