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Strage allo stadio in Egitto Almeno 74 morti, mille feriti

La tragedia per la faida tra islamici e laici: incidenti al termine di una gara al Cairo. Tutti i video della sciagura

Andrea Tempestini
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Almeno 70 morti (74, ndr) e circa mille feriti di cui un centinaio gravi: è il primo ma già spaventoso bilancio degli scontri a Port Said in Egitto durante una partita di calcio di serie A tra la squadra locale Al-Masri e quella del Cairo Al-Ahly. Gli incidenti sono scoppiati al termine della gara (vinta dai padroni di casa per 3 a 0) in seguito a un'invasione di campo, coi giocatori ospiti portati in salvo dagli elicotteri dell'esercito. Le fonti ufficiali si erano affrettate a dire che i motivi non erano di carattere politico ma solo, si fa per dire, sportivo. Una fretta sospetta. E infatti nella notte la Fratellanza Musulmana, nuova padrona del Parlamento, ha accusato i nostalgici del deposto raìs Hosni Mubarak di aver scatenato la mattanza. Va infatti sottolineato che i tifosi dell'Al-Ahly, la squadra più popolare in Egitto con 36 titoli, hanno avuto un ruolo fondamentale durante le rivolte sfociate con la rimozione dell'ex presidente-dittatore. Specie l'ala ultras islamista e operaia. I video della strage: uno / due / tre / quattro Che il movente politico sia vero o no, la guerriglia di Port Said è diventata subito un problema politico nella polveriera che è l'Egitto attuale. Un altro esponente dei Fratelli, Essam el Eryan, si è fiondato ad Al Jazira per attaccare i militari. La responsabilità per i gravissimi incidenti sarebbe da attribuire alle forze dell'ordine che hanno consentito l'accesso di «persone con armi e petardi, mettendo a rischio tutti gli spettatori». Sui social network invece i commentatori laici vedevano il complotto ordito dal maresciallo Tantawi per riportare la legge marziale: provocare le violenze e poi proporre la «medicina» di un nuovo giro di vite sulle libertà personali. In realtà, stando a “The Egyptian Gazette” online, «molte delle vittime sono uomini delle forze dell'ordine, oltre ai tifosi».  La cosa certa è che le violenze di Port Said finiranno per rinfocolare lo scontro per il potere assoluto fra gli islamisti e i militari. E il contagio è già iniziato: quando la notizia dei morti ha raggiunto il Cairo, dove giocavano lo Zamalek e l'Ismaili, i tifosi hanno appiccato fuoco allo stadio della capitale. Intanto la federazione calcistica egiziana ha sospeso a tempo indeterminato tutte le partite della Premier League, la locale Serie A e oggi il Parlamento si riunisce in seduta straordinaria. di Roberto Pellegrino e Alessandro Carlini  

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