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Maggiordomo inguaia Sarkò Via al processo sui fondi neri

Le registrazioni del cameriere della Bettencourt ammesse come prova: una bomba sulla campagna elettorale per l'Eliseo

Lucia Esposito
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Un'altra tegola su Sarkozy. Ieri la Corte di Cassazione di Parigi ha deciso di accettare come prove valide le registrazioni pirata che il maggiordomo aveva fatto a Liliane Bettencourt, erede dell'impero cosmetico L'Oréal. È stato così respinto il ricorso che per motivi diversi avevano fatto paradossalmente entrambe le litiganti: la stessa Liliane e sua figlia Françoise. E così quella testimonianza potrà essere utilizzata per dimostrare che il Presidente ha ricevuto fondi neri. Liliane Bettencourt, 89 anni, ha un patrimonio da 23,5 miliardi di dollari che ne fa la seconda persona più ricca di Francia e la quindicesima al mondo. Ma nell'aprile del 2009 la figlia Françoise si mette d'accordo con un maggiordomo, per fargli registrare di nascosto le sue conversazioni. La cosa, che va avanti fino al maggio del 2010, mira a porre termine al  salasso di soldi che da Liliane si sta dirigendo verso il fotografo François-Marie Banier: quasi un miliardo di euro che secondo la figlia sarebbero circonvenzione d'incapace e secondo Banier invece regali liberamente concessi da una persona che malgrado l'età sarebbe perfettamente in grado di intendere e di volere. Amore filiale I 28 cd con le registrazioni vengono quindi trasmessi da Françoise alla polizia,  in vista di un processo con l'obiettivo di fare interdire la madre. Ma dagli ascolti emergono forti sospetti di evasione fiscale. E anche la particolare posizione di Éric Woerth, dal 2007 al 2010 ministro del Bilancio e tesoriere del partito di Sarkozy Ump, poi dal marzo del 2010 ministro del Lavoro dello stesso Sarkozy. Sua moglie Florence infatti è dipendente di  Clymène: la società che gestisce la fortuna Bettencourt. Un dubbio è che Woerth abbia facilitato l'acquisto di un edificio, per permettere la costruzione di un auditorium André-Bettencourt in seno all'Institut de France. Un altro è che Florence sia stata assunta proprio su richiesta del marito, che era il massimo responsabile della lotta all'evasione fiscale, e che avrebbe dunque chiuso un occhio, e probabilmente tutti e due. Non solo: Woerth avrebbe ricevuto vari finanziamenti in denaro. Sarkozy, soprattutto, è sospettato di aver ricevuto da Liliane 150.000 euro in nero, con un'ex-contabile dei Bettencourt che parla di fondi neri fin dagli anni '80, quando Nicolas era sindaco di Neuilly.   Sia Woerth che Sarkozy hanno smentito, ma Woerth è stato allontanato dal governo. Liliane ha poi cercato di regolarizzare la posizione dei beni di famiglia all'estero, mentre il maggiordomo è finito dentro per violazione della vita privata, furto e falsa testimonianza. Lo scorso agosto Liliane ha cambiato il testamento, prima che una sentenza in tribunale potesse dichiararla inabile e porre il suo patrimonio sotto la tutela della figlia. A ottobre era venuta una sentenza di inabilitazione per demenza senile. Ma a giugno la corte d'Appello di Bordeaux aveva già dichiarato le registrazioni ammissibili. Liliane aveva dunque fatto ricorso, sostenendo che quelle registrazioni costituivano un'intromissione inammissibile nella sua vita provata; ma anche Françoise dopo aver consegnato lei quei cd ai giudici ha egualmente fatto ricorso, chiedendo di annullare il processo che era nato dai dubbi di irregolarità fiscale.  Immunità a tempo Finora né Woerth né Sarkozy sono stati incriminati, ma a dicembre sono finiti dentro sia l'ex-gestore della fortuna di Liliane, Patrice de Maistre, che Banier e il suo “compagno di Pacs” Martin d'Orgeval, anche se poi sono usciti dietro cauzioni milionarie. Ora che si è stabilito che le registrazioni sono prove valide, Sarkozy è per ora protetto da quel principio costituzionale voluto da Chirac e secondo il quale  i procedimenti contro il capo dello Stato sono sospesi per tutto il periodo in cui rimane all'Eliseo come pure la prescrizione, e il tutto riprende dopo la fine del mandato. Ma quanto resterà ancora all'Eliseo? di Maurizio Stefanini

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