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Pannoloni, protesi, ossigeno: ora tassano anche i malati

Invece di stanare i falsi invalidi, governo e Regioni mettono ticket per diabetici e celiaci per evitare di ridurre la loro spesa

Lucia Esposito
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Una nuova tassa su pannoloni, cateteri, sacche per urine, ossigeno (ma solo per  quello domiciliare, bontà loro), prodotti per diabetici e per gli intolleranti al glutine. La fantasia dei tecnici non conosce limiti. E forse neppure la scarsa umanità. Il 24 gennaio scorso i direttori generali degli assessorati  regionali alla Sanità si sono incontrati per elaborare una proposta da sottoporre al governo per il nuovo “Patto per la Salute 2013-2015”. E fin qui nulla di anormale. Poi basta scorrere le 51 pagine della bozza del “Patto” - di cui  la Conferenza Stato-regioni ha discusso la settimana scorsa - per imbattersi (pagine 22/23) in una bomba sociale. In sostanza Regioni e governo - consapevoli che i soldi a disposizione non basteranno a coprire le spese - stanno lavorando all'introduzione di un ticket su invalidi, malati di insufficienza renale, diabetici, celiaci e compagnia sofferente. Riportiamo testualmente la bozza della quale discuterà il prossimo 8 febbraio la Conferenza: «Andrebbero previste», spiega il documento, «forme specifiche di contribuzione (ticket, ndr) in relazione all'erogazione di protesi, ausili per diabetici, alimenti per celiaci, in relazione alla fascia di appartenenza Isee (reddito, ndr), con l'intento di privilegiare interventi che garantiscono il doppio effetto, ovvero che all'introito diretto assommino un effetto di contenimento della domanda, possibilmente quella impropria. (...) Protesica: introdurre compartecipazione alla spesa per tutto il nuovo (escludendo quindi il riciclato) ed in particolare per quelle a maggior tasso di inappropriatezza (ad esempio plantari). Integrativa: in particolare alimenti per celiaci, prodotto diabetici, pannoloni e ossigeno domiciliare. Celiaci: il principio potrebbe essere che il Ssn paga solo la differenza tra il prodotto normale e il prodotte specifico. Ossigeno domiciliare: anche qui la totale gratuità induce sprechi. Benefici attesi»,  stima il documento portato al vaglio della Conferenza Stato Regioni, «Garanzia di efficacia e qualità dei dispositivi medici in commercio in Italia. Tutela dei pazienti portatori di dispositivi medici, garanzia di rintracciabilità in caso di necessità Controllo della spesa dei dispositivi medici, dell'assistenza protesica e assistenza integrativa». Insomma, invece di andare a stanare i falsi invalidi (risparmi previsti tra assegni Inps e di accompagnamento: 10 miliardi di euro), o a pizzicare e far pagare i furbetti del fisco (120 miliardi di mancato gettito secondo Bankitalia),  si preferisce andare a colpire chi allettato, malato cronico, affetto da una patologia invalidante (sclerosi multipla, Alzheimer, ecc), diabetico o altro proprio non può difendersi. Le Regioni gestiscono ormai da anni buona parte delle risorse finanziarie per garantire la sanità e l'assistenza. Nel 2012 i fondi per assicurare il funzionamento del Servizio sanitario nazionale saranno pari a 108 miliardi. Più o meno quanto stanziato nel 2009, senza neppure tener conto dell'inflazione galoppante (che è ormai al 3%). I tecnici stimano che ci vorrebbero più risorse (per la precisione il 7,8% in più), e invece per i prossimi tre anni è già a bilancio un taglio netto di oltre 17 miliardi. Insomma, è certo che da qualche parte bisognerà tagliare. Oppure, come ha candidamente anticipato lo scorso 13 gennaio il ministro della Salute, Renato Balduzzi, introdurre nuovi ticket come quello sui ricoveri. «Il ticket sui ricoveri», ha spiegato il ministro in una recente intervista al Secolo XIX di Genova, «fanno parte del nostro Patto per la salute che dovremo definire nei prossimi mesi, possibilmente con le Regioni. Altrimenti il governo andrà avanti da solo». Questa la premessa. E la promessa. O la minaccia ventilata da Balduzzi. Le associazioni degli intolleranti e allergici al glutine sono già sul piede di guerra. In Italia oltre 120mila persone non possono ingerire prodotti a base di grano. Peccato che un chilo di pasta di mais costi circa 11 euro (rispetto ad 1 euro un chilo di pasta di semola). Comprensibile che l'introduzione della “tassa per i celiaci” rappresenti una mazzata. «L'esenzione»,  spiega la presidente dell'Associazione italiana Celiachia, Elisabetta Tosi, è in vigore in Italia dal 1982, perché le persone affette da celiachia hanno assoluto bisogno di seguire una dieta esclusivamente a base di alimenti senza glutine. Dieta che per loro è l'unica cura di questa malattia cronica. I prodotti senza glutine sono quindi una sorta di farmaco salva-vita». Minaccia invece di portare in piazza i malati che senza ossigeno, pannoloni e altri presidi sanitari proprio non possono vivere, il segretario nazionale dell'Associazione per la tutela dei cittadini (Assotutela.net), Pietro Bardoscia: «No a nuovi ticket o scenderemo in piazza con i malati. Speriamo vivamente», premette, «che le notizie sulla possibile introduzione di nuovi ticket sui pannoloni, sui prodotti per i diabetici ed i cibi per i celiaci non siano veritiere. Vogliamo risposte concrete dal presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, altrimenti...». Già nel novembre 2011, Assotutela riuscì a far reintrodurre nella Regione Lazio la gratuita dei prodotti aproteici a favore di oltre 5mila malati con insufficienza renale cronica. Ma questa volta la battaglia si annuncia molto più difficile. Tassare malati cronici, disabili e invalidi sarà pure un modo di far quadrare i conti. Però non c'è traccia di quell'equità nei sacrifici promessa dal presidente del Consiglio, Mario Monti. di Antonio Castro

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