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La signora Lagarde fa colletta con una borsa da 4mila euro

A Davos, in Svizzera, la piece teatrale della direttrice del Fmi: chiede soldi sventolando il capo Louis Vuitton. E l'austerity dov'è?

Andrea Tempestini
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"Je suis ici avec mon petit sac pour collecter de l'argent", sono qui con la mia piccola borsa per raccogliere del denaro. Così la nuova icona di stile della finanza mondiale, la donna che ha preso il comando del Fondo monetario internazionale, la stella nascente della politiche economiche su scala globale, la distintissima, elegantissima e bianchissima (lei, a tingersi i capelli, non ci pensa proprio) Christine Lagarde. La piece teatrale è andata in scena sul palco di Davos, lo scorso sabato, nel bel mezzo del World Economic Forum svizzero. La direttrice generale del Fmi del dopo Strauss-Kahn, senza giri di parole, ha chiesto, mostrando la sua 'sac', aiuti, soldi, euro per far fronte alla crisi del debito che attanaglia l'eurozona. Un gesto dal forte impatto scenico. Non fosse però che nei grandi giorni dell'austerità (o, per dirla all'italiana, della più morigerata sobrietà Monti-style) si deve prestare la dovuta attenzione anche ai minimi particolari. E nel caso della signora Lagarde il particolare in questione non era né piccolo né marginale. Per l'improvvisata colletta, la Lagarde, non ha sollevato un bel cestone per le offerte. E non ha sollevato nemmeno una normale borsetta. L'eleganitssima signora transalpina ha issato la sua borsetta Louis Vuitton, un pezzo disponibile soltanto su ordinazione e il cui valore sfora i 4mila euro. Un particolare decisamente troppo poco sobrio per l'ideatrice della colletta con cui salvare il Vecchio Continente.

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