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L'Inter prende Fredy Guarin: ora sotto per Kucka

I nerazzurri acquistano il centrocampista colombiano dal Porto: 3 milioni ora, 8 a giugno. Motta resta, Muntari verso il Milan

Giulio Bucchi
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Si chiama Fredy Guarin, ha 25 anni e ha l'ingrato compito di far dimenticare a tutti, tifosi in testa, il momento no dell'Inter. E, se possibile, cambiare l'inerzia di una stagione tribolata. Patron Massimo Moratti ha dato via libera a Marco Branca per chiudere con il Porto: il centrocampista colombiano arriverà a Milano per la modica somma di 3 milioni subito e 8 a giugno, per il riscatto. L'Inter ha pagato quello che la Juventus non era disposta a sborsare, solo qualche giorno fa. Questo perché, mister Ranieri l'ha fatto capire a tutti ieri a Lecce: in mezzo al campo un rinforzo di peso serviva come il pane. I movimenti - Per ora resta Thiago Motta (in estate però il Psg resta in pole), il genoano Kucka potrebbe essere il colpo last minute (il cesenate Candreva non convince del tutto): due sospiri di sollievo per  Zanetti e Cambiasso, che non hanno la forza di reggere la baracca sempre e comunque. In partenza confermato Muntari, sempre più vicino al trasloco cittadino per approdare al Milan, cui servirebbe subito ma che dovrà attendere la fine della Coppa d'Africa. MacDonald Mariga ha fatto ritorno all'Inter solo virtualmente, visto che dalla Real Sociedad è passato al Parma (anche in questo caso, un ritorno). In ogni caso, l'obiettivo è rinforzare la rosa dei centrocampisti perché se si vuole recuperare e sfruttare al meglio Wesley Sneijder bisogna abbandonare il solido e abbottonato 4-4-2 e tornare al 4-3-1-2, più rischioso e meno equilibrato. Serve corsa, grinta, senso tattico. E buona qualità. Tutte insieme, tracciano l'identikit del perfetto centrocampista. Toppa al buco - Ranieri e Moratti si augurano di esserci andati molto vicini con Guarin. Ma dopo il buco nell'acqua con Tevez, un bluff di mercato che ha avuto l'unico risultato (non disprezzabile, in verità) di complicare la vita al Milan, le sconfitte di Napoli in Coppa Italia e Lecce in campionato hanno fatto capire all'ambiente nerazzurro che occorreva un rinforzo di peso: non tanto per credere nello scudetto, quanto per restare attaccati al treno Champions. Ed evitare una (ingiusta? affrettata? tardiva?) contestazione da parte dei tifosi già sussurrata per la gara interna contro il Palermo mercoledì sera.      

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