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Asta dei Btp, un mezzo successo

Il Tesoro ha collocato 2 miliardi di titoli: rendimento al 6,08% rispetto al 6,98%. Ma lo spread resta alto: è a 430 punti

Andrea Tempestini
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Prove tecniche di fiducia per l'Italia di Mario Monti nel giorno del vertice europeo. Il Tesoro ha infatti collocato tutti i due miliardi di Btp a 10 anni nell'asta di oggi, lunedì 30 gennaio, con rendimenti calati al 6,08% rispetto al 6,98% registrato nell'ultima analoga asta di dicembre. Il test dell'asta dei titoli a dieci anni, con scadenza più lunga, è il vero termometro della fiducia che i mercati ripongono nel Belpaese: se viene infatti dato per scontato che l'Italia possa onorare i suoi impegni nel breve periodo, non è altrettanto ovvio che possa fare lo stesso su un termine di dieci anni. L'esito dell'asta, pur positivo, non è trionfale: i rendimenti hanno registrato un calo minore rispetto alla recente vendita dei titoli a due anni e non sono drasticamente calati come era nelle speranze. Borse fiacche - Positivo l'esito anche dell'asta dei titoli a 5 anni: ne sono stati collocati 3,57 miliardi contro una richiesta di 4,63 miliardi di euro. Anche in questo caso rendimenti in calo, al 5,39% rispetto al precedente 6,57%, a un livello leggermente superiore rispetto alle attese degli analisti. L'esito dell'asta non ha avuto però immediate ripercussioni sullo spread, il differenziale tra i Btp e l'omologo Bund tedesco a 10 anni: lo spread, che la scorsa settimana si era anche riaffacciato sotto quota 400 punti base, restava a 430 punti. L'esito dell'asta dei titoli di Stato non è riuscita nemmeno a invertire la tendenza di una giornata borsistica che si era aperta fiacca: intorno a mezzogiorno a Piazza Affari il paniere principale Ftse Mib lasciava lo 0,74%, mentre il complessivo All Share scendeva dello 0,69 per cento. Negative anche le altre principali piazze europee: Londra lasciava lo 0,65%, Francoforte lo 0,49% e Parigi retrocedeva di 0,90 punti percentuali.

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