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Caso Mills, il Cav sorride: ricusazione è "ammissibile"

La Corte d'Appello di Milano dice sì alla richiesta dei legali di Berlusconi. La decisione nel merito a metà febbraio

Lucia Esposito
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La Corte d'Appello di Milano smentisce la procura sul processo Mills: è ammissibile la ricusazione presentata da Silvio Berlusconi nei confronti dei giudici della Decima sezione penale. La decisione nel merito verrà presa dagli stessi giudici che si riuniranno in Camera di Consiglio non prima della metà di febbraio. Il primo stop - In mattinata il sostituto procuratore generale Laura Bertolè Viale aveva bocciato l'istanza di ricusazione, perché inammissibile. Nella loro domanda i legali del Cavaliere sottolineano che i giudici milanesi avrebbero considerato inutili le prove della difesa mentre si sarebbero convinti della "colpevolezza dell'imputato" soltanto attraverso gli elementi portati dall'accusa. E' in sintesi quel che sostiene Silvio Berlusconi in un passaggio dell'istanza di ricusazione del collegio della decima sezione penale del Tribunale che lo sta giudicando per la vicenda del caso Mills. E' "un'istruttoria dibattimentale 'a senso unico' in quanto consistita nell'audizione dei soli testimoni indicati dall'accusa". Nell'istanza depositata venerdì scorso si parla di "anticipato giudizio". L'udienza del procedimento sul passaggio di mano dell'intercettazione tra Piero Fassino e Giovanni Consorte ai tempi della scalata Bnl è stata rinviata al sette di febbraio. La decisione è stara presa perché le dichiarazioni spontanee dell'ex premier, attese per oggi, non avrebbero consentito ai suoi difensori di presentarsi all'udienza del processo Ruby. Per evitare sovrapposizioni quindi, è stata fissata un'altra data.  

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