Cerca
Logo
Cerca
+

Doni-shock: 12 anni di errori Sono stato un imbecille

Parla l'ex capitano dell'Atalanta coinvolto nello scandalo calcio-scommesse: bisogna raccontare il calcio che c'è nel calcio

Lucia Esposito
  • a
  • a
  • a

Cristiano Doni parla, l'ex capitano dell'Atalanta ripercorre la sua carriera, dall'inizio fino al coinvolgimento nell'inchiesta calcioscommesse che lo ha portato in carcere lo scorso dicembre. Lo fa con la Gazzetta dello Sport: "La cosa più difficile è stata preparare mia figlia, spiegare quello che era accaduto al papà. Sono stato un imbecille e non esiste nessuna giustificazione. In cella ho capito", dichiara in lacrime a proposito di una delle partite combinate. "Non prendetemi come esempio, fate come Andrea Masiello: bisogna avere il coraggio di parlare e raccontare tutto il marcio nel calcio", aggiunce ancora il 38enne Doni. L'ex azzurro ai Mondiali in Giappone ricorda come i suoi "errori sono iniziati nella partita con la Pistoiese di 12 anni fa. Anche quella gara fu combinata. Sono stato stupido, pensavo di farla franca". Doni si rivolge ai più giovani, ai ragazzi che si avvicinano al calcio e dichiara: "Si deve giocare pulito. Sempre. E non dare retta a chi gli chiede di barare. Anche fosse un compagno. Deve denunciarlo, far finta di nulla è grave quasi come alterare una partita. Non prendete esempio da me". Doni racconta poi anche la dura esperienza del carcere: "Stavo da solo e ripetevo Ma come hai fatto? Quanto sei stato stupido. Non ho dormito per due notti, anzi mai'". Da idolo dei tifosi dell'Atalanta, Doni è stato brutalmente scaricato con uno striscione allo stadio. "Lo so ed è la cosa che più mi ferisce in questa storia dopo il male fatto alla mia famiglia. Non chiedo perdono, ma solo che non siano cancellate tutte le cose buone che ho fatto in campo". Nonostante quanto accaduto l'ex bandiera nerazzurra non andrà via da Bergamo. "E' la mia città. Non sarà facile, ma voglio restare lì. La benemerenza della città? Sono pronto a resituirla". Infine a Doni viene chieste di Hector Cuper che lui ha avuto come allenatore in Spagna e anche lui coinvolto in uno scandalo scommesse. "E' stato uno shock. Mi sembra impossibile. Ma è anche vero che se qualcuno mi diceva che sarei finito in carcere...", chiude amaro Doni.  

Dai blog