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La Moratti lascia il Comune andrà a San Patrignano

L'ex sindaco di Milano sistemerà i conti della comunità che la famiglia segue da 30 anni, ma per i maliziosi dietro c'è Fini

Lucia Esposito
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Una decisione «sofferta» e «lungamente ponderata». Letizia Moratti da ieri non fa più parte del Consiglio comunale di Milano. A soli sette mesi dalle elezioni, l'ex sindaco torna a essere «un privato cittadino», come scrive nella lettera indirizzata al nuovo presidente dell'aula Basilio Rizzo. Le motivazioni: è troppo occupata a sistemare i conti di San Patrignano, «realtà che la mia famiglia segue ininterrottamente da oltre 30 anni». Secondo i più maliziosi, tuttavia, potrebbe esserci anche dell'altro. Nella mossa dell'ex signora di Palazzo Marino, infatti, molti leggono un primo passo verso il suo nuovo partito. Letizia da mesi è in trattative per il suo passaggio a Fli. A dicembre aveva incontrato Gianfranco Fini, al quale aveva spiegato di volersi prendere un mese per decidere. I tempi, forse anche a causa della situazione politica altamente instabile, si sono in seguito dilatati. Il pressing dei finiani continua, ma da Roma i fedelissimi del presidente della Camera spiegano che bisognerà aspettare almeno fino alla prossima primavera per chiudere la pratica. «Nelle prossime settimane», ha commentato ieri Fini, «vedremo se, come mi auguro, vorrà continuare il suo impegno politico con modalità diverse rispetto a quelle che ha avuto fin qui». L'unica cosa certa, per ora, è che la Moratti non lascerà la politica.  «Ritornare ad essere per Milano un privato cittadino non significa però rompere il patto con le migliaia di cittadini che mi hanno eletta in questo consesso», ha scritto l'ex sindaco, «anche se in modo diverso e indiretto continuerò a partecipare alla vita civile e politica della mia città, approfondendo i temi e le questioni importanti per essa e per il mio Paese». In Comune, infatti, resiste ancora Mariolina Moioli, unica reduce della vecchia Lista Moratti. di Lorenzo Mottola  

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