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Amara verità sul Concordia: con l'sos subito nessun morto

La denuncia del comandante generale delle Capitanerie di porto: "La prima ora era la più importante per riuscire a salvare tutti"

Matteo Legnani
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Se il comandante Schettino avesse dato l'allarme in tempo, forse non ci sarebbero state vittime. È l'accusa che il comandante generale delle Capitanerie di Porto Marco Brusco rivolge al primo ufficiale della Costa Concordia: "Se consideriamo che a bordo c'erano 4.200 persone, possiamo dire che è andata bene - dice Brusco - ma se il comandante non avesse fatto perdere un'ora preziosa, sarebbe andata di lusso. Davanti ai senatori della commissione Lavori Pubblici, Brusco sottolinea che se l'allarme fosse arrivato «quando la nave era inclinata a 20 gradi e non a 90, sarebbe stato molto più facile calare le scialuppe». Ed invece, prosegue, «la prima ora dopo l'urto, la più importante, è stata persa». Tutto quello che è avvenuto dopo «è stato un rincorrersi, con il comandante che se ne andava, le scialuppe che non si potevano calare, l'angoscia dei passeggeri». Oggi è stata identificata la quarta vittima tedesca della Costa Concordia. Lo ha confermato il ministero degli Esteri in Germania. Si tratta di un berlinese di 66 anni, che si trovava a bordo della nave quando è accaduto il disastro. Otto, ancora, i tedeschi dispersi. Intanto, sono cominciati presso l'istituto di medicina legale dell'università Cattolica di Roma gli esami tossicologici disposti dalla procura di Grosseto su campioni biologici (capelli e urine) prelevati al comandante Schettino il 17 gennaio scorso.   

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