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Protesi a rischio cancro arrestato titolare dell'azienda

Il fondatore della Pip, Jean Claude Mas, è stato sottoposto a fermo nel sud della Francia. Usava silicone non omologato per uso medico

Matteo Legnani
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Il fondatore della società francese di protesi mammarie Pip, Jean-Claude Mas, al centro dello scandalo sanitario che sta scuotendo il mondo, è stato arrestato stamattina nel sud della Francia e si trova attualmente in stato di fermo. Si calcola che fra le 400.000 e le 500.000 donne nel mondo siano portatrici delle protesi fabbricate dalla Pip in modo fraudolento con silicone che non sarebbe stato destinato ad uso medico. Secondo le autorità sanitarie, chi ha le protesi della Pip ha rischi più elevati della media di fughe di silicone e di rottura dell'involucro. L'arresto è stato deciso nel quadro dell'inchiesta aperta a dicembre dalla procura di Marsiglia. La ditta fondata da Mas è in fallimento dal 2010 ed ha ormai ammesso di aver fabbricato il gel di silicone non omologato, pur se respinge ogni ipotesi di pericolo per la salute. «Sapevo che il gel non era omologato - aveva detto Mas lo scorso ottobre ai gendarmi che lo interrogavano - ma l'ho fatto espressamente perchè il Pip era meno caro e di migliore qualità». In Francia si sono registrati 20 casi di cancro, di cui 16 al seno, denunciati da altrettante portatrici di impianti Pip, ma non è al momento stato accertato alcun legame di causa-effetto. Le autorità sanitarie francesi hanno comunque raccomandato alle 30.000 donne interessate di farsi asportare le protesi.

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