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Susa, maxi-retata di No Tav Preso anche un ex Br

Quaranta arresti in 15 province per gli scontri della scorsa estate in Val di Susa. I black bloc annunciano nuovi blocchi

Matteo Legnani
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È scattata questa mattina all'alba in 15 province l'operazione della Polizia per l'arresto di persone ritenute responsabili di aver partecipato agli incidenti della scorsa estate in Val Susa contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. Oltre che Torino, l'operazione riguarda le province di Asti, Milano, Trento, Palermo, Roma, Padova, Genova, Pistoia, Cremona, Macerata, Biella, Bergamo, Parma e Modena. La Polizia sta notificando quaranta provvedimenti di custodia cautelare in carcere, 15 misure di obbligo di dimora, un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari e una misura di divieto di dimora nella provincia di Torino. Tra gli arrestati c'è anche l'ex brigatista Maurizio ferrari e Giorgio Rossetto, leader storico del centro sociale torinese "Askatasuna". I reati contestati al termine delle indagini condotte dalla Digos della Questura di Torino sono resistenza, violenza, lesioni, danneggiamento aggravati in concorso per i fatti avvenuti in Val Susa, nell'area del cantiere di Chiomonte della Tav, il 27 giugno e il 3 Luglio scorso, quando in incidenti fra le frange violente del movimento No Tav e le forze dell'ordine, rimasero feriti oltre 200 uomini di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza oltre a decine di manifestanti.  

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