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Tagli ai costi della politica viaggi, portaborse, pensioni

I collegi dei questori di Camera e Senato mettono a punto le proposte da portare agli uffici presidenza lunedì 31 maggio

Matteo Legnani
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Gli uffici di presidenza di Camera e Senato di riuniranno solo lunedì 31 gennaio, sul tema dei tagli ai costi della politica. E in vista di quell'appuntamento, i collegi dei questori dei due rami del Parlamento stanno mettendo a punto alcune proposte. Le novità discusse oggi riguarderanno i viaggi, le spese a forfait per i collaboratori e il passaggio di regime previdenziale dopo lo stop ai vitalizi. Su quest'ultimo punto, l'orientamento è quello di aderire al trattamento dei dipendenti pubblici come magistrati e prefetti. Dopo il passaggio dal vitalizio al sistema contributivo deciso a dicembre infatti, si tratta di individuare il regime previdenziale cui saranno sottoposti i senatori e i deputati. La decisione dello scorso dicembre che ha dato lo stop ai vitalizi, spiega un parlamentare, avrà ovviamente dei riflessi anche sulle retribuzioni di senatori e deputati: per fare un esempio la reversibilità sarà obbligatoria e irrinunciabile. L'impegno, aggiunge la stesa fonte, è quella di creare una regolamentazione omogenea tra Camera e Senato.   Alla riunione di oggi si è anche deciso di dare una sforbiciata alle spese sui viaggi dei parlamentari: saranno studiati sistemi più virtuosi nel sistema di prenotazioni e di convenzioni con le compagnie aeree che dovrebbero portare, nelle stime degli uffici, ad un risparmio di un milione di euro per la Camera e di 500 mila euro per il senato. Novità in vista anche sul capitolo collaboratori infine, che i parlamentari al momento pagano utilizzando la voce "rimborso per le spese inerenti il rapporto tra eletti ed elettori" prevista nella loro indennità. Oggi il rimborso viene utilizzato in gran parte per pagare gli assistenti parlamentari ma, non essendoci obbligo di rendiconto, può essere anche intascato interamente da quei parlamentari che non hanno portaborse. L'orientamento è quello di stabilire una rendicontazione delle spese a partire già dal 1 marzo, e non più dalla prossima legislatura come si pensava inizialmente. In pratica i senatori e i deputati potranno ottenere il rimborso delle spese solo presentando le pezze giustificative delle spese effettuate. Il controllo spetterà agli uffici amministrativi di Montecitorio e di palazzo Madama. Secondo un senatore che fa parte del collegio dei questori di palazzo Madama, quando si saranno messe in pratica le proposte in discussione, l'indennità dei parlamentari si attesterà tra i 4.900 euro e i 5.100 netti al mese: "in linea con i netti di Francia e Germania".  

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