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Lega sempre più dilaniata Scoppia anche il caso-Tosi

Il sindaco di Verona vuole correre con la sua lista alle amministrative. Il governatore Zaia: "Serve più senso di responsabilità"

Matteo Legnani
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  Non bastassero il caso Bossi-Maroni e quello col Pdl in Lombardia, nella Lega si apre ufficialmente un caso-Veneto. Come il Bossi-Maroni tutto interno alla Lega ma apparentemente non legato al dissidio tra il numero uno e il numero due del Carroccio. Il centro della polemica è Verona e le amministrative che nella città scaligera si terranno a primavera. Succede che il sindaco in carica Flavio Tosi abbia annunciato di voler correre per un secondo mandato con una sua lista, da affiancare a quella ufficiale del partito. Di per sè, non una novità assoluta. Liste "personali" se le sono fatte, in passato, anche altri candidati sindaci, come ad esempio Letizia Moratti a Milano nel 2006. Senso di responsabilità - Ma nella Lega dilaniata dalle divisioni interne, non è la stessa cosa. E infatti, nei confronti di Tosi ha preso oggi posizione ufficiale il governatore del Veneto Luca Zaia. Il quale ha richiamato tutti al "senso di responsabilità" nei confronti del partito, pur senza fare nomi. Ma riferendosi sicuramente a Tosi e pure a Gentilini, il quale pure ha lasciato intendere di voler correre con una sua lista in quel di Treviso.  

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