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Norma che censura internet Insorgono Pd, Idv e Fli

Fava (Lega) presenta un emendamento che obbliga servizi online a rimuovere contenuti illeciti. Coro di "no" in Parlamento

Andrea Turco
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La battaglia di Internet si sposta anche in Italia. Questa volta a scatenare la levata di scudi in difesa del web è l'emendamento presentato dal leghista Gianni Fava che impone ai fornitori di servizi Internet di rimuovere dalla rete contenuti ritenuti illeciti. La norma, secondo Guido Scorza, esperto di tematiche della rete, "ricalca molto da vicino, il disegno di legge in discussione al Congresso degli Stati Uniti, che ha provocato il più grande e riuscito sciopero della storia del web. Il SOPA, in italiano , si scrive FAVA". Alla Camera sono stati già presentati dei contro emendamenti, in difesa di Internet, da parte dei deputati del Pd Sandro Gozi e Silvia Velo. "Quella norma potrebbe avere gravi conseguenze in termini di libertà di espressione e di sviluppo del mercato digitale italiano". Il prestatore del servizio, agendo in qualità di mero intermediario non ha la capacità né il compito di accertarsi se i contenuti segnalati siano effettivamente illeciti" attaccano i deputati. Altri emendamenti, contro quello a firma di Fava, sono arrivati anche da Idv e Fli che chiedono "giù le mani dalla Rete".

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