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La Merkel si deve svegliare basta vertici, servono i soldi

Francia e mezza Europa degradate da Standard & Poors. La Germania è l'unica ad avere i mezzi per salvare conti e banche dei paesi in crisi

Matteo Legnani
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I vertici a ripetizione e i comitati congiunti per gettare gettare acqua sul fuoco e supplire alla mancanza di unità politica vera non bstano. A dimostrarlo è il declassamento operato ieri dall'agenzia Standard & Poors del rating di una serie di paesi europei, e in particolare della Francia, considerata come il secondo "socio" dopo la Germania nell'impresa che lavora a impedire la dissoluzione dell'Eurozona. La Merkel, oltre alle parole, deve decidersi a mettere i soldi per ristrutturare i debiti pubblici dei paesi dell'Europa meridionale, Grecia, Italia e Spagna in testa. Lo scrive, su Repubblica, Federico Rampini, all'indomani del downgrading di S&P della Francia da "tripla A" ad "AA+" e dell'Italia da "A" a "BBB+". La Germania, che ieri è stata graziata dall'agenzia di rating americana, è di fatto l'unica ad avere i mezzi e per questo dovrà sopportare in maniera sproporzionata l'onere di ristrutturare i debiti pubblici e ricapitalizzare le banche dei paesi dell'Europa franco-mediterranea. Il pericolo, in caso contrario, è che l'ipotesi di una disgregazione dell'Euro e la nascita di una  "piccola Europa" omogenea con un mini-euro forte, sostenuta da un vasto mondo di interessi e poteri prevalentemente angloamericani, diventi realtà. I cui costi, per la Germania, potrebbero essere ben superiori a quelli di un salvataggio dei paesi in difficoltà.

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