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Naufragio, 40 i dispersi Comandante in carcere

Tragedia all'isola del Giglio: la nave da crociera Costa Concordia si incaglia. Tre i morti accertati. L'equipaggio: "E' stato un gravissimo errore umano"

Lucia Esposito
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Tre morti, due francesi e un peruviano, e 14 feriti, due dei quali in gravi condizioni. Ma ci sono ancora 40 dispersi, ha il prefetto di Grosseto, e forse si trovano ancora a bordo della nave da crociera Costa Concordia, incagliata su una secca davanti all'Isola del Giglio. Un'incredibile tragedia e un bilancio ancora tutto da scrivere. Nella serata di sabato, dopo l'interrogatorio, è stato fermato il comandante della Costa Concordia, Francesco Schettini: secondo i pm sarebbe stata fatta una manovra maldestra. Schettini è stato portato nel carcere di Grosseto: le accuse a suo carico e quello del primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio sono omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave.  A bordo della nave risultavano 4.229 persone, mentre dopo l'incidente ne sono state censite 4.179. Il prefetto di Grosseto già nella mattinata di sabato aveva annunciato che i dispersi potessero essere tantissimi. A bordo c'erano anche 52 bambini tra 0 e sei anni. La tragedia è avvenuta all'ora di cena: i passeggeri, ai tavoli dei ristoranti, hanno sentito una forte scossa seguita da un black out totale. La nave era partita alle 19 di venerdì sera da Civitavecchia per una crociera nel Mediterraneo: inizia a imbarcare acqua, si inclina su un lato. A bordo scatta il panico. I passeggeri sono stati invitati ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, "per precauzione": "Sembrava il Titanic", hanno dichiarato alcuni di loro. Molte le polemiche sui soccorsi che, secondo alcuni testimoni, sarebbero arrivati in ritardo. I soccorsi sono ancora in corso, ma sul numero delle vittime e sulle loro identità ancora non vi è ancora ufficialità. Nella serata di sabato è stata recuperata la scatola nera che potrà aiutare a comprendere cosa sia accaduto. La nave ha subito uno squarcio di 70 metri sulla fiancata sinistra e si è inclinata di 80 gradi. Il comandante dei vigili del fuoco, nel corso dell'ispezione del natante, ha messo in salvo alcuni passeggeri. Un corrispondente di TgCom ha riferito che a bordo della Concordia c'erano almeno una sessantina di disabili. Guarda il video su LiberoTv: Il Naufragio Guarda il video su LiberoTv: Il varo della nave Guarda il video su LiberoTv: La nave sta affondando Guarda il video su LiberoTv: Il naufragio dall'elicottero Guarda il video su LiberoTv: La testimonianza del superstite Guarda il video su LiberoTv: Le prima immagini dei soccorsi Urto con uno scoglio - Nel pomeriggio di sabato è stato ufficializzato che la nave "ha urtato uno scoglio": la conferma è arrivata da Gianni Onorato, direttore generale di Costa Crociere. "C'è stata una imprevedibile inclniazione repentina della nave, la situazione si è complicata e l'inclinazione non ha permesso di operare con le scialuppe in modo efficiente". La nave viaggiava "da Civitavecchia a Savona, come fa 52 volte l'anno. Ha urtato uno scoglio ed a seguito di questo evento il comandante ha valutato i primi danni, ha deciso di mettere in sicurezza la nave ed ha dato ordine di evacuazione". "Mancano 60-70 persone" - In serata il comandante del Comando generale della Guardia Costiera, Cosimo Nicastro, ha spiegato: "Mancano ancora all'appello 60 o 70 persone". Rispondendo alle domande dei giornalisti sul bilancio del naugragio ha sottolineato che "il conteggio non è definitivo" e che i sommozzatori devono ancora ispezionare la parte della nave sommersa. Nicastro ha poi smentito le voci che parlano di 40 morti: "E' una notiza che non mi risulta. Oggi non c'è stato alcun ritrovamento e questo ci fa sperare", ha concluso. Successivamente la stima dei dispersi è stata abbassata a 40. Le accuse dell'equipaggio - Il comandante della nave, Francesco Schettino, interrogato, ha assicurato che lo scoglio che ha squarciato la carena non era indicato sulle carte nautiche. Eppure la frase viene smentita dai soccorritori. Inoltre alcuni membri dell'equipaggio della Concordia accusano: "Eravamo troppo vicini alla costa. E' stato sicuramente un gravissimo errore umano. La rotta era quella di sempre, ma quando si naviga sotto costa non si utilizza più il pilota automatico ma quello manuale. E' quindi a discrezione del comandante scegliere la distanza di navigazione dalla costa, e questa volta ha osato troppo e a quel punto non c'è stato più nulla da fare". Nella serata di sabato il procuratore di Grosseto ha posto in stato di fermo il comandante della Costa Concordia. Le persone a bordo - La lista dei passeggeri è stata resa disponibile nella tarda mattinata di sabato: al momento del confronto con quella delle persone medicate sull'isola e a Porto Santo è emerso il numero dei dispersi. La Costa Crociere ha diffuso poi nazionalità e l'esatto numero di passeggeri a bordo, in tutto 3.216: 989 italiani, 569 tedeschi, 462 francesi, 177 spagnoli, 129 americani e 127 croati. Presenti a bordo anche passeggeri di altre 56 nazionalità. I membri dell'equipaggio sono 1.013: il totale delle persone a bordo era di 4.229. Negli uffici della capitaneria di porto dell'Isola del Giglio è iniziato l'interrogatorio di Franco Schettino, comandante della Concordia, nel quale vengono ricostruite le fasi e le ragioni dell'incidente. Il nodo è comprendere per quale motivo si fosse avvicinato così tanto all'Isola: secondo i programmi la Concordia avrebbe dovuto attraversare il canale tra l'Argentario e l'Isola del Giglio a 5 miglia dalla costa italiana, e quindi a 3 dall'isola e dalla secca sulla quale si è incagliata. Il Giglio dista dalla terraferma 16 chilometri, cioè 8,6 miglia nautiche. La procura di Grosseto ha aperto un'inchiesta per naufragio, disastro e omicidio colposo. Per ora non risultano ufficialmente indagati. Tre vittime affogate - Le tre vittime accertate secondo i primi accertamenti dei medici legali sono morte per annegamento. Le salme sono state trasportate all'ospedale di Orbetello. Nelle fasi del naugragio molti passeggeri sono caduti in acqua o si sono volontariamente gettati in mare, riportando fratture e principi di ipotermia. La nota della Capitanieria - "Alle 22.00 circa del giorno 13 gennaio la nave da crociera Costa Concordia, di bandiera italiana, di 290 metri di lunghezza, a seguito di un sinistro marittimo, in prossimità dell'isola del Giglio, ha iniziato ad imbarcare acqua e ad inclinarsi di circa 20 grado. Il comando di bordo ha prudenzialmente avviato le procedure di abbandono nave, che al momento non sono ancora terminate. A bordo si trovavano 4.231 persone, di cui 1.023 facenti parte dell'equipaggio. Sul luogo dell'incidente - ha precisato la Capitaneria - sono state inviate anche 4 navi mercantili in navigazione nell'area, individuate con il sistema di monitoraggio del traffico navale a disposizione della Guardia Costiera. In particolare sul traghetto Aegilium della società Toremar sono state già imbarcate alcune delle persone che hanno abbandonato la nave, per essere trasferite all'isola del Giglio. In zona, coordinati dalla Guardia Costiera di Livorno, anche mezzi navali della Guardia di Finanza, Polizia di Stato ed un elicottero della Marina Militare". Costa Crociera - Una "tragedia che sconvolge". Costa Crociere ha definito così l'incidente avvenuto nella notte a Costa Concordia- "Il primo pensiero - si legge in una nota diffusa dalla compagnia genovese - va alle vittime: vogliamo esprimere il nostro cordoglio e la nostra vicinanza ai loro famigliari e amici". I feriti - Tra i feriti del naufragio della nave Costa Concordia un passeggero rischia di rimanere paralizzato: è stato trasportato all'ospedale di Grosseto e dovrebbe essere trasferito presto a quello di Siena. Avrebbe riportato traumi gettandosi in mare quando la nave si è incagliata al largo del Giglio. Soccorsa anche una donna incinta al quinto mese la quale ha riportato delle lievi lesioni; secondo fonti sanitarie non ci sarebbero problemi per la gravidanza. Tra gli altri feriti ci sarebbero anche persone che hanno riportato traumi e fratture procuratesi nella ressa che c'è stata a bordo della nave al momento dell'emergenza. I feriti, che risultano al momento tredici, sono destinati agli ospedali di Orbetello, Grosseto e Tarquinia. Le reazioni  - "E' stato un incubo, sembrava di essere sul Titanic, abbiamo veramente creduto di morire". Così alcuni naufraghi della nave della Costa Crociere hanno raccontato gli attimi vissuti. "Abbiamo sentito un botto enorme, sono cadute bottiglie e bicchieri c'erano urla in tutta la nave" (leggi: le testimonianze drammatiche dei naufraghi). C'è chi racconta cosa è successo e chi avanza le prime critiche. "Imbarcati sulle scialuppe avevamo molto freddo proprio perchè eravamo fuggiti dalla sala ristorante e quindi eravamo vestiti in modo leggero". Racconta così ai microfoni di Sky Tg24 le drammatiche fasi dello sbarco dalla nave da crociera Costa Concordia dopo l'incidente la giornalista  Mara Parmegiani Alfonsi che punta il dito anche sui soccorsi a terra."Non ci hanno dato neanche una bevanda calda.  Ora siamo su un pullman diretti verso Porto Santo Stefano diretti poi a Civitavecchia".  Per quanto riguarda le cause dell'incidente Parmegiani Alfonsi sostiene che secondo quanto le hanno riferito alcune fonti la  nave era "7 miglia fuori dalla propria rotta" (leggi: le polemiche sui soccorsi). Le cause: uno scoglio - "Non può esservi dubbio: la nave ha preso uno scoglio. Le indagini dovranno stabilire perché: può essersi trattato di errore umano o di avaria degli apparati elettronici". È quanto ha detto all'Ansa un esperto di navigazione che si trova nell'area dell'incidente e che ha ispezionato da sottobordo la CostaConcordia. Stando alle prime indiscrezioni, dopo il violento impatto con lo scoglio chi era alla guida della nave - in plancia, secondo quanto si apprende, c'era anche il comandante - avrebbe cercato di portare la nave verso fondali più bassi. Così, dopo aver proseguito la corsa per circa 600-700 metri dalla Concordia hanno gettato le ancore per effettuare una rapida virata che ha consentito alla nave di avvicinarsi ulteriormente all'isola, stavolta però dal lato sinistro del porto. Qui la nave si è incagliata e lentamente è scivolata su un fianco fino ad inclinarsi con un angolo di 90 gradi. 'Profumo di agrumi' - opo l'impatto e il black out sembrava che la disavventura non avesse avuto gravi conseguenze. Ma nel corso dell'evacuazione qualcosa non ha funzionato: diversi passeggeri sono caduti in acqua, altri si sono gettati mentre lo scafo si inclinava. La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera, chiamata 'Profumo degli agrumi'. La tragedia è avvenuta circa due ore dopo la partenza. La situazione si è ulteriormente complicata intorno all'una, quando l'armatore ha fatto sapere che "la posizione della nave, diventando più difficoltosa, sta complicando le ultime operazioni di sbarco".  Emergenza ambientale - Oltre alla tragedia, tra i problemi causati dall'incidente, c'è quello ambientale. Nelle cisterne della Concordia ci sono infatti 2.380 tonnellate di gasolio che ora rischiano di riversarsi per intero in mare. I soccorritori dovranno provvedere al prelievo del liquido dai serbatoi, ma l'operazione potrebbe anche incidere sulla stabilità della nave complicando la situazione. Nella serata di sabato il ministero dell'Ambiente ha diffuso una nota che spiegava che "la nave è stata messa in sicurezza per evitare la fuoriuscita di carburante". L'attrice - A bordo della nave era presente anche l'attrice Francesca Rettondini. "Io ero come un ebete, non sapevo cosa fare. Ho avuto paura ci siamo spinti tutti verso l'uscita. La gente era nel panico. Quando la nave si inclinava sempre di più - racconta l'attrice - tutti puntavano i piedi, io avevo paura di andare giu". I precedenti - Sin dal suo varo nel settembre del 2005, la Costa Concordia ha avuto diversi guai prima della tragedia accaduta oggi all'Isola del Giglio. Nel novembre del 2008 la nave ebbe una collisione contro la banchina del porto di Palermo mentre nell'agosto del 2009 erano stati riscontrati a bordo tre casi sospetti di influenza A.. Il 4 maggio del 2010 un turista russo era caduto in mare ed era morto. Il mese successivo una gru ha invece rischiato di schiantarsi sulla nave.

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