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La Grecia è fuori dall'Europa Più vicina all'Argentina

La dichiarazione di fallimento per Atene è imminente: le banche non hanno trovato un accordo sul debito, trattative sospese

Lucia Esposito
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La Grecia, ormai, è arrivata al capolinea. La dichiarazione di fallimento potrebbe essere imminente. Ieri sera è arrivata la dichiarazione di resa. Le banche, infatti, non sono riuscite a trovare un accordo sulla ristrutturazione del debito e le trattative sono da considerare per il momento sospese. Ad affermarlo l'Institute for International Finance (Iif), l'associazione che rappresenta i creditori di Atene. Dopo questa dichiarazione la situazione appare sostanzialmente irrecuperabile. Il sistema finanziario internazionale ha alzato le mani.  Senza un intervento dei partner dell'euro ben difficilmente sarà possibile evitare che Atene faccia la fine di Buenos Aires. La Grecia appare ormai come un Paese al collasso. Il famoso rapporto debito/PIL è del 160%, una cifra a dir poco esorbitante se consideriamo il parametro di riferimento è fissato al  60%. Le manovre correttive tentate finora hanno aggravato la recessione. In queste condizioni le stime di crescita per quest'anno sono azzerate e un aumento del rapporto al 170% appare inevitabile. Vuol dire che la sponda del risanamento si sta allontanando vistosamente. La disoccupazione è oltre il 16%. Quindi niente lavoro per i giovani che, oltre a non avere un futuro con basi solide, rischiano di perdere l'unica fonte di salvezza rappresentata dalle risorse economiche dei loro genitori. La crisi  sta portando in Grecia ad un aumento dei suicidi che colpiscono soprattutto le fasce di età comprese tra i 35 e i 60 anni. Non a caso questa è la fascia d'età più colpita dall'instabilità economica e dalla disoccupazione.Negli ultimi 5 mesi il tasso dei suicidi in Grecia è aumentato del 40% ed è sempre crescente il numero di persone che si tolgono la vita per i debiti che non possono onorare e per il disagio sociale provocato dalla crisi. Grave è il fatto che ci siano anche episodi di suicidi pubblici come persone che si danno fuoco per strada dopo aver incendiato una banca. Di recente anche il tasso di criminalità ha registrato un aumento significativo e le proteste dei cittadini diventano sempre più accese. Il governo di larghe intese guidato dal premier Papademos ha cercato di tamponare i guasti maggiori. Si è dovuto però confrontare con un disagio sociale crescente che ha provocato disordini e grandi movimenti di piazza. Arriva così alla conclusione peggiore una crisi che, con qualche attenzione poteva essere evitata. Il debito greco, infatti, ammonta a circa 300 miliardi. Una cifra gestibile dall'Unione Europea. La rigidità tedesca, però, ha impedito un intervento risolutivo. Più o meno come sta facendo con l'Italia cui impone continui compiti a casa.Inutile dire che il fallimento della Grecia avrà ripercussioni molto gravi sul resto dell'Eurozona. I mercati, infatti, si convinceranno sempre di più che la solidità dell'unione monetaria ha la consistenza della carta velina. Lunedì, alla riapertura dei mercati potremmo avere conseguenze molto spiacevoli. di Nino Sunseri  

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