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Euro, in Francia c'è il sostituto Invenzione di due bocconiani

A Nantes via al progetto "Bonus": sarà emesso da una nuova banca che farà servizio pubblico e non avrà interessi privati

Nicoletta Orlandi Posti
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Si chiamerà "bonus" e sarà una moneta complementare all'euro, su modello di quanto esiste già (dal 1934, nata per superare la crisi del '29) a Basilea con il "wir". Il progetto, rivelato da Repubblica, è nato dagli studi di due bocconiani Massimo Amato, 48 anni, filosofo e professore di storia delle crisi finanziarie, e Luca Fantacci, 40, che insegna storia e scenari economici internazionali che hanno trovato in Francia pane per i loro denti. "La folle idea", racconta Cinzia Sasso, "partita dalle aule dell'Università Bocconi, sta per diventare realtà in Francia, a Nantes, dove Jean Marc Ayrault, il sindaco socialista della città, anche consigliere del candidato presidente Francoise Hollande, ha affidato ai due professori italiani il compito di tradurre in realtà un progetto rivoluzionario, quello di implementare una nuova moneta". A Nantes è stata individuato l'istituto (il Credit Municipal, di proprietà del Comune) che sarà il modello di questa nuova banca che farà solo servizio pubblico e non avrà interessi privati. Sarà il Credit a tenere i conti degli scambi fra le imprese e fra queste e i privati (i quali, nell'idea di Amato e Fantacci, avranno lo stipendio diviso tra euro e "bonùs"). Mentre oggi è difficile avere credito, con il "bonùs", paradossalmente, non servirà denaro per avere credito perché il circuito creditizio sarà concepito come una camera di compensazione all'interno della quale ognuno dispone di un conto corrente e muove i propri scambi, anche dando servizi in cambio di prodotti. Riuscirà l'economia reale - fatta di scambi tra prodotti diversi regolati dal semplice dare e avere - a soppiantare le scatole vuote della finanza che hanno precipitato il mondo in una crisi senza precedenti? Sarà possibile, per guardare avanti, tornare indietro ai tempi del baratto, seppure rivisto e corretto? Per i due eretici della Bocconi sì: "Bisogna cancellare la finanza e tornare a un sistema che si basi sull'economia reale, sulla produzione e sullo scambio di beni effettivi", ha spiegato Amato. Ora bisogna solo provare.

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