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Berlusconi soddisfatto: "Voto di giustizia, non ho chiamato Umberto"

Caso Cosentino, il Cav esulta: "In linea con la costituzione". Papa: "Italia più garantista". Bersani: "Chiedete alla Lega..."

Giulio Bucchi
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Una "decisione assolutamente giusta, un voto di giustizia in linea con la Costituzione". Così Silvio Berlusconi, decisamente soddisfatto, ha commentato a caldo il no della Camera all'autorizzazione all'arresto del coordinatore del Pdl in Campania Nicola Cosentino. "Non ho chiamato Bossi", aggiunge poi il Cavaliere negando le 'pressioni' sul leader della Lega, sospetti avanzati da alcuni deputati dello stesso Carroccio. Particolarmente sensibile al voto su Cosentino anche il collega Pdl Alfonso Papa, che a luglio subì la sorte opposta: "Con Cosentino ci siamo abbraciati forte, una grande gioia. E' un passaggio utile per far diventare questo Paese più garantista e attento ai diritti di tutti". E mentre Roberto Maroni sottolinea di aver votato sì all'arresto, non condividendo la linea della libertà di coscienza espressa da Umberto Bossi ma rispettandola, il segretario Pd Pier Luigi Bersani fa polemica: "Chiedete alla Lega perché è andata così".  

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