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Malinconico, il vice di Romano Prodi che aiutava la cricca

L'ex segretario generale di Palazzo Chigi ha dato l'ok alla nomina di Balducci & C. a capo degli appalti pubblici

Lucia Esposito
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È stato Carlo Malinconico, da segretario generale di Palazzo Chigi del governo guidato da Romano Prodi, a mettere in sella la cricca. Tutte le fortune di Angelo Balducci, Fabio De Santis, Diego Anemone e compagnia dipendono proprio dalla firma e dall'interessamento diretto nel 2007 del funzionario capo di Prodi che quattro anni dopo sarebbe diventato per un mese uno dei vice di Mario Monti nel governo dei tecnici. Ecco perché Malinconico si era meritato costosi week end gratuiti in suite da favola dell'Hotel Il Pellicano sull'Argentario. Ecco perché mentre usciva da palazzo Chigi il segretario generale di Prodi che stava per trovarsi senza lavoro quando fu eletto Silvio Berlusconi, la prima telefonata che fece fu proprio quella a Balducci, in cui chiese fra il serio e il faceto una mano, perfino una raccomandazione in Vaticano, assicurando che lui andava a messa e faceva la comunione tutte le domeniche. La risposta a tanti misteri e tante bugie collettive del caso Malinconico si trova alle pagine 22 e 23 di un rapporto dei Ros del 26 gennaio 2011 inviato ai sostituti procuratori di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavernesi. Lì Malinconico è citato proprio per ricostruire come la cricca era riuscita a mettersi a capo di tutti gli appalti pubblici più rilevanti, conquistando i vertici delle strutture di missione dei Grandi Eventi in modo da potere assegnare gli appalti in deroga alle norme generali, favorendo così le imprese di quella che fu definita la «struttura gelatinosa». Per Malinconico galeotto fu l'Hotel Pellicano Guarda le foto della suite da sogno Il primo episodio è datato primo marzo 2007, quando l'ingegnere Balducci firma la nomina del suo vice De Santis alla direzione della struttura di missione della presidenza del Consiglio, con il compito di «curare il coordinamento per la contabilità economica e il budget della Struttura, la valutazione e verifica degli investimenti pubblici di settore, l'attuazione del controllo strategico ed il coordinamento del controllo gestione, finalizzati alla pianificazione e controllo delle risorse finanziarie». Per essere operativa la nomina aveva bisogno dell'assenso del ministero del Turismo, di quello delle Infrastrutture e del Provveditorato Opere pubbliche di Roma. Li ha ottenuti tutti. E per farlo è bastata una lettera riservata inviata da Balducci il 19 febbraio 2007 al segretario generale della presidenza del Consiglio, Malinconico. È stato lui ad attivarsi con le altre istituzioni e ad ottenere in pochissimi giorni (il primo il 23 febbraio e il secondo il 27 febbraio) i nulla osta istituzionali che servivano. Il secondo documento che prova i favori di Malinconico alla cricca è datato 30 ottobre 2007. Ancora una volta è Balducci a proporre il suo favorito De Santis alla direzione operativa di un altro grande evento, quello delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità di Italia. Scrivono i Ros: «In pari data è stato sottoscritto il relativo contratto dall'ingegnere Balducci e dall'ingegnere De Santis. Anche per questo nuovo incarico è stato richiesto da Balducci con nota dell' 11 ottobre 2007 l'assenso che è stato rilasciato da parte del segretario generale della presidenza del Consiglio dei ministri, prof. Carlo Malinconico, con nota del 15 ottobre 2007». Due favori straordinari e di una rapidità che non ha pari nella pubblica amministrazione. Per i progetti di Balducci & c vera manna piovuta dal cielo grazie a Malinconico. Fra l'uno e l'altro favore, nell'agosto 2007, c'è stato il primo costosissimo soggiorno gratuito di Malinconico all'hotel Il Pellicano. L'ha ricostruito il direttore della struttura, Roberto Sciò, confermando che a pagare era stato Francesco De Vito Piscicelli, attraverso la sua Opere Pubbliche e Ambiente spa, cui risultano intestate due fatture in data 19 e 20 agosto proprio per la suite usata dai Malinconico, da 9.800 euro l'una. In tutto 19.600 euro per le vacanze estive del segretario generale di Prodi. Balducci non si è fermato lì, e la sua riconoscenza è proseguita durante tutto il 2008. Qui le fatture e i soggiorni dei Malinconico sono numerosi. Tre sono state sicuramente pagate dal professore. Altre sicuramente da De Vito Piscicelli per conto di Balducci. Questa volta però i fondi sono stati anticipati dall'imprenditore più legato a Balducci, Diego Anemone. Nella contabilità della sua azienda è stata trovata una uscita di cassa registrata da 6 mila euro per il professore Malinconico. Insieme ai fondi di prima le vacanze gratis del futuro vice-Monti valevano dunque 25.600 euro. di Franco Bechis

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