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Banda della Uno Bianca: semilibertà per un killer

Marino Occhipinti era in carcere dal '94 per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari. I parenti delle vittime: "Amareggiati"

Matteo Legnani
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Il Tribunale di Sorveglianza di  Venezia ha concesso la semilibertà a Marino Occhipinti, uno dei   poliziotti membri della banda della Uno Bianca. Occhipinti era stato condannato all'ergastolo per   l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, uccisa nel 1988 a   Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna. L'avvocato di Occhipinti, che sta scontando la pena nel carcere   di Padova, aveva presentato l'istanza nei giorni scorsi per permettere  al suo assistito di trascorrere fuori dal carcere parte del giorno e  partecipare ad attività lavorative o sociali. Una possibilità   prevista dalla legge quando i condannati all'ergastolo hanno scontato   20 anni di reclusione. Occhipinti è in carcere dal 1994 e ha scontato   quella parte di pena se si considerano gli sconti per buona condotta.  Parenti amareggiati - "Se l'hanno fatto, vuole dire   che potevano farlo e che ne aveva diritto. Ma noi siamo   molto amareggiati perchè un conto è far uscire uno che ha rubato per  mangiare, un conto è far uscire un assassino, come è Occhipinti". Così la presidente dell'associazione dei parenti delle  vittime della Uno Bianca, Rosanna Zecchi. "Vorrei anche ricordare" ha proseguito Rosanna Zecchi "che Occhipinti è stato zitto per 6   anni, quando invece sapeva cosa stava accadendo alla questura di  Bologna e se avesse parlato tanti si sarebbero   salvati".  I parenti   parlarono con l'allora ministro della Giustizia Angelino Alfano che assicurò il suo interessamento sul caso presso i giudici. "Ora Alfano non c'è più, c'è qualcun altro e forse la  priorità è svuotare le carceri" ha concluso la Zecchi. Occhipinti era già uscito dal carcere nel 2010, con un permesso che gli era stato accordato per partecipare a una Via Crucis, organizzata da Comunione e liberazione in provincia di Padova: in quell'occasione, alternandosi con altri detenuti, aveva portato la croce durante la processione. Sette anni di delitti - Dal 1987 al 1994 la banda della Uno bianca commise oltre 100   azioni delittuose provocando la morte di 24 persone e il ferimento di  un altro centinaio. Solo uno dei membri è ormai libero, si tratta di   Pietro Gugliotta. L'Associazione dei familiari delle vittime si è  sempre opposta alla concessione dei benefici per i killer.  

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