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Lega, soldi in Tanzania invece di salvare Padania

Il tesoriere Belsito, uomo di fiducia di Bossi, ha investito 8 milioni di euro in titoli a rischio. Salvini: "Alcune sedi vivono di collette"

Giulio Bucchi
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Ora nessuno potrà dire che la Lega è solo un partito locale. Perlomeno dal punto di vista finanziario, il Carroccio guarda all'estero eccome. Secondo quanto riportato dal Secolo XIX, il segretario amministrativo federale, Francesco Belsito, tesoriere e uomo di fiducia di Umberto Bossi (il solo a cui deve rispondere), ha investito svariati milioni di euro di fondi pubblici del partito in vari paesi. Considerevoli operazioni coordinate da Banca Aletti, il sistema di private e investment banking del Banco popolare. Si comincia dalla Norvegia: 7,7 milioni di corone norvegesi (un milione di euro) vincolato per 6 mesi a un interesse del 3,5 per cento. E ancora: l'acquisto per 1,2 milioni di euro di quote del fondo Krispa Enterprise Ltd a Larnaca, a Cipro, e 4,5 milioni di euro da collocare in Tanzania. In tutto, circa 8 milioni di euro investiti in pochi giorni, nel solo mese di dicembre. Belsito ha spiegato al Secolo che "i soldi investiti arrivano dal finanziamento pubblico, rimborsi elettorali" e che non conosce personalmente l'entità degli investimenti perché "noi ci affidiamo a banche e promotori di cui ci fidiamo". I contanti prelevati (700mila euro trasferiti ad altri conti del partio, 450mila euro in assegni circolari, 50.000 ritirati personalmente da Belsito) sono serviti a rimborsare "spese per i nostri collaboratori". Gli investimenti all'estero, ha aggiunto il tesoriere della Lega, "non sono operazioni in paradisi fiscali ma investimenti alla luce del sole". Intanto, il Carroccio mugugna e chiede conto di quel giro vorticoso di denaro quando, sottolinea Matteo Salvini, "ci sono diverse sezioni che chiedono 100 euro ai militanti per pagare l'affitto a fine mese e la Padania versa in difficoltà economiche".

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