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Il premier: riformeremo la Rai Insorge Pdl: non tocca a lui

Il premier alla trasmissione "Che tempo che fa" annuncia novità per viale Mazzini. Panico in azienda e in Parlamento

Lucia Esposito
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"Non occorrono altre manovre ma altre operazioni di politica economica volte a far crescere l'economia. Bisogna ridurre le protezioni e i diversi modi in cui viene avvantaggiato chi è chiuso in una roccaforte a danno di chi è fuori". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti intervenendo alla trasmissione 'Che tempo che fa' su Rai3, e ha chiarito: "L'operazione di consolidamento dei conti dello Stato che il governo ha proposto, che il Parlamento ha approvato e che gli italiani hanno accettato responsabilmente mette in sicurezza i conti pubblici, conseguendo l'obiettivo che il Governo precedente aveva accettato dall'Europa, cioè il pareggio bilancio nel 2013". Quello di cui il Paese ha bisogno, ha continuato il premier, è una serie di provvedimenti per "disarmare le corporazioni, che danno un senso di sicurezza ma che nel lungo periodo fanno affondare l'Italia". E il governo tecnico, o "strano", come lo ha definito Monti, può permetterselo perché secondo quanto spiegato dal primo ministro non risponde ad interessi particolari di una classe politica. "Abbiamo chiari vincoli di tempo - ha proseguito - perchè l'Ue chiede che entro l'Eurogruppo del 23 gennaio a Bruxelles l'Italia presenti un primo pacchetto di decisioni sulle liberalizzazioni".Monti ha parlato anche della Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che divide i Paesi europei: "Ho segnalato l'apertura del Governo italiano purché non si applichi solo all'Italia"; apertura concessa sia per motivi economici sia politici, per consolidare i rapporti con Francia e Germania. Compito del Governo sarà anche rassicurare Berlino sull'affidabilità dell'Italia e dimostrare alla cancelliera Angela Merkel "che anche la Germania trae benefici dal mercato unico". Riforma della Rai - Nel suo intervento durante la tramissione di Fabio fazio il premier ha chiarito che il suo futuro non sarà in politica, ma anche anche detto che tra le misure che l'esecutivo potrebbe intraprendere nel prossimo futuro c'è poi la riforma della Rai, ma non la legge elettorale, tema 'troppo politico' per un governo tecnico. Ma il suo intervento sulle possibili riforme di Viale Mazzini (non ha precisato quali, ma c'è già chi parla di liberalizzazioni) ha scatenato molte reazioni politiche. Una "incursione" che si può anche ritenere "comprensibile" perchè "lui non è molto avvezzo alla prassi e alle competenze del governo e del Parlamento, e soprattutto non ha letto le sentenze della Corte costituzionale". Così Alessio Butti, capogruppo Pdl in commissione di Vigilanza, commenta così le parole del presidente del Consiglio Mario Monti circa la Rai e l'intenzione, come governo, di intervenire nel giro di qualche settimana sull'azienda di viale Mazzini. "Ritengo che l'economia sia il settore nel quale il presidente dovrebbe rimanere, così almeno eviterebbe figuracce", aggiunge Butti. Critiche arrivano anche da Sel: "Dopo anni di Rai privatizzata dai segretari dei partiti, ci saremmo aspettati dal governo Monti un impegno per restituire al servizio pubblico radiotelevisivo la sua funzione e la sua autonomia", dice  Claudio Fava, della segreteria nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. "E invece - prosegue il responsabile informazione di Sel - si propone di privatizzare la Rai, anch'essa offerta al mercato per fare cassa. Se di privatizzazione si fosse parlato ai tempi di Berlusconi avremmo assistito a una generale levata di scudi: oggi invece tacciono tutti. La Rai è un bene comune e va sottratta ai partiti, non ai cittadini". Parallelamente andranno avanti le trattative sull'articolo 18, che non deve essere un tabù, e i tentativi per "favorire la riconciliazione fra la classe politica e l'opinione pubblica". Sul suo futuro in politica nessuna risposta netta: "Per me, essere chiamato ad un ruolo così importante in un periodo di crisi, è stata un'occasione imprevista, di straordinario interesse sul piano umano. Ma - ha concluso il premier - vedo anche altri valori nella vita". Pena per i politici - Sento un pò di pena per i politici, così trattati male dall'opinione pubblica. Vorrei anche favorire, con questo periodo-intercapedine, una riconciliazione tra politica e opinione pubblica". Il presidente del Consiglio invita anche "a riflettere perchè siamo sempre pronti a dare la colpa ai politici ma noi cittadini stiamo facendo il nostro dovere per fare crescere l'Italia?" E su una sua eventuale ricandidatura risponde: "Sono molto orgoglioso dei miei ministri e già il fatto di essere chiamato a dare un contributo in questa fase mi sconvolge, vedo anche altri valori nella vita..."

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