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Maglie: un orrore costringere le donne ad avere figli malati

Madrid cancella l'aborto: il botta e risposta. Maria Giovanna Maglie: "Una legge che riporta il Paese indietro di 30 anni"

Andrea Tempestini
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Chissà che bella impresa crede di aver compiuto Mariano Rajoy, approvando una legge che riporta la Spagna indietro di trent'anni! Ha tolto alle donne nel 2014 qualunque ruolo, e quelle poi votano e si vendicano; ha imposto un limite di tempo per l'interruzione di gravidanza talmente basso che nessuna malformazione per tremenda che sia sarà tracciabile, e chiunque goda di buon senso sa di quanto amore e libera scelta abbiano bisogno le creature sfortunate.  Una vendetta sterile contro il mondo di Zapatero che a suo tempo e a sua volta impose una legge eccessiva, incosciente, estremista, che faceva fuori qualunque parere medico e autorizzava ragazzine sotto i sedici anni a decidere da sole? Un omaggio ai cattolici duri e puri, che sono  tanti e non si rassegnano che ci sia libero Stato con libera Chiesa, ma che non rappresentano la maggioranza? Certi miopi calcoli elettorali non salvano mai nessuno, ché il popolo elettore alla fine è molto più saggio di come lo facciano certi governanti faziosi, incapaci di concepire l'equilibrio che sarebbe il bene di tutti.  Il socialista Zapatero non si è salvato con i matrimoni omosessuali, il welfare gonfiato, la quota rosa selvaggia, il femminicidio ideologico; quando la bolla immobiliare è scoppiata, è scoppiato anche lui. Rajoy farebbe bene a ricordarsi la fine di Bush senior nel 1992 proprio sull'aborto; promise di eliminarlo, si ritrovò alla convention di Houston per prime le donne repubblicane con le spille “pro choice”, finì che perse il voto femminile, lezione che otto anni dopo suo figlio non dimenticò. Farebbe bene a ricordarsi che conservatore non dovrebbe voler dire reazionario, retrogrado, codino, tutto il contrario. Vale anche per Forza Italia, ora che si è liberata di baciapile professionali e convertiti.  Dovesse venire la tentazione a qualcuno in Italia, sarà bene ricordare il risultato trionfale di un referendum che risale a trentadue anni fa, 88,4 per cento di no, voto l'80 per cento, e non rappresentò allora né tantomeno rappresenterebbe oggi il mero voto dei non cattolici italiani. Per i catastrofisti è pronto qualche dato: in Italia il tasso di aborto è tra i più bassi fra i Paesi industrializzati. Se possono, se sanno come evitarlo, le donne detestano l'aborto, è un dolore enorme, è un trauma.   Nel 2012 sono stati 105.968, con una riduzione del 4,9% rispetto al 2011 (111.415 casi) e del 54,9% rispetto al 1982. Vale per tutti i gruppi di età. Tra le minorenni, nel 2011 è risultato pari a 4,5 per 1.000. E come negli anni precedenti, si conferma il minore ricorso all'aborto tra le giovani in Italia rispetto a quanto registrato negli altri Paesi dell'Europa Occidentale, così come minore è la percentuale di aborti ripetuti e di quelli dopo novanta giorni di gravidanza. Rimane alto solo il numero delle donne straniere che interrompono le gravidanza: una su tre. di Maria Giovanna Maglie

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