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Facci: Andreotti assolto per mafia, ora lo accuseranno in eterno

La sentenza del 2003 scagiona il leader Dc: il fatto non sussiste. Chi la discute è ignorante o mente per faziosità politica

Giulio Bucchi
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di Filippo Facci Il mio giudizio politico e culturale su Giulio Andreotti rasenta l'orrore, ma non è importante e soprattutto non toglie che se chiedi come è finito il processo Andreotti, in tutto il mondo, ti dicono che è stato assolto. Anche in Europa ti dicono che è stato assolto. Anche in Italia: a meno che appartengano a quella ristretta fazione appunto di faziosi (divisa tra una minoranza in malafede e una gregge di analfabeti funzionali) che ti spiega che no, non è stato assolto: perché ha «commesso» reati sino alla primavera del 1980 ma i reati poi sono caduti in prescrizione, ecco perché Andreotti non è finito in galera. Questo modo di vedere le cose, tuttavia, non rappresenta un diverso e magari più approfondito punto di vista: rappresenta un tentativo di mischiare le carte e di giustificare il più clamoroso fallimento processuale del Dopoguerra, un tentativo di mischiare il piano giuridico a piani morali e storici: col dettaglio che i tribunali esistono per occuparsi solo del primo. Leggi il commento integrale di Filippo Facci su Libero in edicola oggi, martedì 7 maggio

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