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Facci: vanno in onda le Cinque Stelle. Ossia il nulla cosmico

Facci visto da Vasinca

La dura vita del piccolo schermo al tempo di Beppe Grillo e dei suoi adepti

Andrea Tempestini
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  di Filippo Facci «Allora provate ancora con Favia»; «Ma che c'entra? Ora sta con Ingroia»; «Tanto poi parla di Grillo»; «Favia è già ospite da coso»; «Ah. Allora chiamate quello del Fatto»; «È già ospite da tizio»; «E l'altro del Fatto?»; «Non può, ha il dentista»; «E l'altro ancora del Fatto?»; «Ma no, dai, è scemo»; «Capirai»; «L'ho sentito io, ha una diretta»; «Non è possibile. Allora il professore pazzo  di Genova, come si chiama?»; «Va già da Sempronio»; «Così però non si può lavorare. Com'è finita col Casaleggio beccato per strada?»; «Negativo, era l'ex bassista dei New Trolls»; «E quel neo-deputato, il carrozziere di Anagni?»; «Ha detto che viene solo mascherato, che non dice il nome, che comunica solo via twitter e che parla solo a titolo personale, ma non di politica»; «Cristo»; «Non può, va da Vespa»; «Fa' lo spiritoso, tu. Il cantautore disadattato col cappello a cilindro?»; «Perfetto»; «Ma no, si è scoperto che non è neanche grillino e che lavora al Circo Medrano»; «Fa niente, trovatelo»; «È da martedì che ci proviamo, ma non ha il telefono»; «Via twitter?»; «Non ce l'ha»; «Facebook?»; «Non ce l'ha»; «Aspettatelo sotto casa»; «Non ce l'ha»; «Così però non si può lavorare. Abbiamo un'ora per trovare un cacchio di ospite. Studenti niente? Blogger? Quello là incazzato?»; «Non viene, dice che la stampa è morta, la tv è morta, siamo tutti morti»; «Ripeschiamo qualcuno, quello là, il sociologo»; «È morto»; «Ah, già. Stefano, chiama il tuo gommista»; «Eh?»; «Hai detto che ha votato Grillo, invitalo»; «Il mio gommista?»; «Sì»; «Ma che vuol dire? Non sa niente»; «Perché, gli altri che sanno?»; «Ma a nome di che?»; «Perché, gli altri? Uno vale uno, no?»; «Ma lui vale anche meno»; «Chiamalo, digli due cazzate, e il cittadino, il paese reale, la nuova politica. Tanto è solo un'ora: due break pubblicitari, quaranta minuti di video ininterrotto di Grillo - lo facciamo da sette anni - e poi dieci di dibattito: e la puntata c'è»: «A proposito, titolo?»; «Boh, solite cose, arrangiatevi, “Chi ha paura di Beppe Grillo”, anzi no, ecco: “Come ha fatto a vincere senza la tv?”».  

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