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Paragone: genuini e incontrollabili, i grillini sono il futuro della politica

L'obiettivo della Casta è "normalizzare" Grillo e Movimento 5 Stelle. Non ci riuscirà, perché lo tsunami è troppo forte

Giulio Bucchi
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di Gianluigi Paragone Dopo averlo preso in giro, ora l'obiettivo è normalizzare il Movimento 5 Stelle. Ci riusciranno? Non credo proprio: l'entusiasmo che Beppe Grillo ha saputo generare non evaporerà ai primi giochetti della politica e nemmeno ai secondi. Più volte avevamo messo in guardia su cosa stava accadendo sotto le insegne dello Tsunami tour, più volte avevamo scritto che nelle piazze italiane convogliavano non solo la rabbia verso una politica incapace di dimagrire e di riformarsi ma anche un'idea di politica diversa. Il boom elettorale di questo voto - un boom che aveva già fatto sentire il proprio fragore nelle amministrative - certifica l'autenticità del movimento, la voglia autentica di rinnovamento. Ecco perché nessuno riuscirà a intrappolare la folta truppa grillina. Dico di più, sarà proprio questa a dare le carte, a dettare i tempi della legislatura. Saranno gli altri che dovranno concedere ai grillini ciò che costoro porranno come priorità a cominciare proprio dalla riduzione dei costi della politica, dalla riduzione dei parlamentari. E lo dovranno fare in fretta, senza incantesimi e giochi di prestigio. Questi signori sono abituati alla velocità della rete. Euforia e novità - È spocchia? È arroganza? Ma dai. Spocchia e arroganza appartengono a chi ha rinunciato alla campagna elettorale perché sicuro della vittoria ed è andato in giro per l'Europa a parlare già da premier. A furia di frequentare Monti e i poteri forti si può essere tentati dal governare a prescindere dal voto, ma fintanto che ai cittadini viene riconosciuto il diritto di voto le regole sono queste. Bersani ha vinto solo perché quella legge che tanto detesta a parole riconosce al centrosinistra un doping miracoloso alla Camera. Ma è una vittoria zoppicante, stanca. Una vittoria a metà. Il vero elemento di novità è questo movimento di persone nuove, derise dall'establishment ma degne di fiducia da parte di milioni e milioni di italiani. Di questa fiducia e di questo consenso si faranno forti per tentare un cambiamento.  Nelle facce dei militanti e dei simpatizzanti c'è la speranza di novità, c'è un'euforia che metterà a soqquadro il parlamento con tutti i suoi stanchi rituali e i suoi insopportabili privilegi. Questa loro smania di cambiare le cose fa paura alle oligarchie perché è genuina, è autentica e ha in sé uno spirito rivoluzionario. Non potrebbe essere altrimenti: questi ragazzi sono maturati partendo da una strada moderna e per nulla nota alla vecchia politica, la rete. Si sono fatti strada a colpi di telecamerine e con quelle telecamerine svecchieranno i palazzi del potere. Apriranno il parlamento come una scatola di tonno, è vero. Ci credo. Perché i corsari lo possono fare, hanno armi moderne al loro arsenale, hanno la tecnologia e la freschezza delle parole. Grillo e Casaleggio li hanno organizzati e li hanno trascinati con un piglio rock, hanno modellato una voglia di cambiamento che da qualche anno covava nel Paese ma non trovava un nuovo ordine. E una identità. La contro-piattaforma - Il Movimento5Stelle parla una lingua nuova, c'è poco da fare. Ecco perché le aperture di Bersani non fanno breccia. Bersani ci sta provando ma non ce la farà, perché uno che perde delle elezioni come le ha perse lui non ha le parole giuste. Bersani è la vecchia politica. Autoreferenziale. I nuovi parlamentari (nuovi in tutti i sensi) non lo possono capire. Bersani ha lodato l'Europa e i suoi santuari e solo adesso - dopo una musata inappellabile - fa una leggera autocritica. Basterà per soddisfare la fame di democrazia dal basso che i cittadini chiedono rispetto ai poteri europei? Bersani è uno dei grandi difensori di Equitalia, del sistema finanziario: quante concessioni potrà riservare alle istanze dei grillini? Potrei continuare oltre e troverei sempre lo stesso scetticismo rispetto a una normalizzazione dei 5stelle. Ci proveranno ma non è coi sacchi di sabbia che si ferma uno tsunami. Dalle tasse alla finanza, dalle infrastrutture alla modernità, dal concetto di politica («Siamo i vostri dipendenti») al taglio netto dei suoi costi: è troppo radicale la contro-piattaforma. Beppe Grillo e Casaleggio sono stati chiari: «Contro di noi non ce la possono fare, si mettano il cuore in pace». È così. L'entusiasmo di quelle piazze scaldate da Grillo è contagioso e salutare per l'Italia. La gabbia che i vecchi marpioni stanno cercando di allestire su questi corsari moderni è solo la prima polpetta avvelenata del sistema. Se li ho capiti bene, ci vuole ben altro per fregarli.

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