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C'è Monti in campo. E Fini va a cuccia: che silenzio sui temi etici...

Facci visto da Vasinca

Gianfranco, il laico positivista nel guazzabuglio di centristi baciapile del Vaticano

Andrea Tempestini
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  di Filippo Facci Le posizioni di Fini sui temi etici, ai laicisti mangiapreti come noi, erano sempre piaciute. Ci consolava che in Italia suonassero eretiche (perché siamo uno Stato arretrato e clericale) ma che in Europa, almeno, fossero bagaglio consolidato delle destre come del Ppe. Bene: ora che Fini si ritrova in un guazzabuglio di centristi baciapile o peggio di tecnici perfettamente disinteressati a questi temi (a meno che embrioni e biotestamento siano tassabili) la posizione di Gianfranco è diventata questa: «Mi piace sottolineare come i temi etici siano stati lasciati fuori dall'agenda di governo. Questa è quella laicità positiva tipica di altre democrazie, proposta da un uomo che gode di un apprezzamento considerevole Oltretevere». Interessante. La nuova laicità positiva, cioè, è non affrontare i temi etici. La nuova laicità positiva, cioè, è rifarsi ad altre democrazie che in effetti non hanno in agenda i temi etici, è vero: ma perché li hanno già affrontati e risolti, non rimossi come noi. La nuova laicità positiva, dunque, è lasciare un'eventuale libertà di coscienza a un Parlamento che ha sempre dimostrato di non averne. La nuova laicità positiva, ergo, è sperare nell'iniziativa di Mario Monti: uno che piuttosto che dispiacere al Vaticano andrebbe in vacanza a Goa a ballare musica trance con Vendola e Fassina.        

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