Diviso e impotente. Oddio, il Pdl è diventato come il Partito Democratico
Il centrodestra sta mostrando tutti i difetti tipici della sinistra. Che, invece, sta vincendo proprio con le armi Cavaliere: disciplina e un'immagine di grande efficienza
di Filippo Facci Accadono due cose notevoli, a parere di chi scrive: la prima è che Mario Monti si sta rivelando come un uomo pericoloso, la seconda è che il Pdl si sta rivelando come qualcosa che non esiste. 1) Cominciamo con Monti. Pare sempre più evidente che non vuole essere un candidato alle elezioni: vuole essere candidato dai partiti dopo le elezioni. Vuole essere nominato direttamente da una trasversalità politica che lo consacri come hanno già fatto le banche europee e il Ppe. Ha già dettato il programma, cioè l'agenda. Vola alto, non si abbassa come pure non fece nel novembre 2011: perché lui manovra nei palazzi, non nelle urne. In fondo sta dando pienamente ragione a Massimo D'Alema, che gli aveva chiesto di «preservare la sua figura di super partes e conservarla per il futuro prossimo»: e così farà, divenendo nei fatti una sorta di avamposto del Ppe in Italia. (...) Il secondo punto del commento di Filippo Facci è sul Pdl: un partito diviso e impotente. Gli azzurri, insomma, sono diventati come il Pd. Il centrodestra sta mostrando tutti i difetti tipici della sinistra. Che, invece, sta vincendo proprio con le armi del Cavaliere: disciplina e un'immagine di grande efficienza. Leggi il commento di Filippo Facci su Libero di martedì 18 dicembre