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Disoccupazione giovanile, il diploma paga più della laurea

I dati Istat: il 19% di chi ha elevati titoli di studio senza occupazione

Nicoletta Orlandi Posti
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Conviene spendere soldi per una laurea, studiare tanto, e magari prendere un pezzo di carta con la lode? Ai fini di un eventuale lavoro no. Almeno secondo i dati diffusi dall'Istat. Le rilevazioni dell'annuario scolastico 2013 dimostrano infatti che tra i giovani di 25-29 anni nel 2012 il tasso di disoccupazione dei laureati (19%) è risultato più elevato rispetto a quello dei diplomati (16,3%). Tra le ragioni ci sono sia "il più recente ingresso nel mercato del lavoro di coloro che hanno prolungato gli studi", sia "le crescenti difficoltà occupazionali dei più giovani, anche se in possesso di titolo elevato".  Meglio gli uomini che le donne - Va detto comunque, che con l'aumentare dell'età, si conferma il vantaggio per i laureati. Non solo in termini di possibilità occupazionali, ma anche in termini economici. I dirigenti, sempre secondo l'Istat, hanno infatti una busta paga pesante quattro volte in più rispetto a quella di un operaio: 83.147 euro rispetto ai 21.164 euro, ovviamente tutto al lordo. Molto dipende inoltre in base all'ingaggio: le retribuzioni annue pro-capite, infatti, si fermano per chi ha un contratto a termine a 15.633 euro, contro i 29.852 di chi è assunto a tempo indeterminato. Differenze sostianziali sono evidenti anche nel confronto tra i sessi. Il salario medio è di 28.558 euro, ma le donne con i loro 24.828 euro l'anno prendono oltre il 20% in meno a confronto con gli uomini (31.394 euro).

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