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Oltre il danno la beffa: le vittime pagheranno spese del processo

I familiari di chi perse la vita a piazza della loggia nel 1974 dovranno sostenere le spese processuali. Ricorreranno in Cassazione

Nicoletta Orlandi Posti
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Le "sentenze si possono non condividere, ma si accettano" anche se l'assoluzione degli imputati per la strage di piazza della Loggia è dovuta anche a "tutta una serie di silenzi e reticenze anche da parte di chi sapeva". Il presidente presidente dell'Associazione Caduti di Piazza della Loggia,  Manlio Milani, commenta così  la sentenza della Corte d'appello di Brescia. "Purtroppo il vero danno a questo processo è stato fatto all'inizio in modo particolare con il lavaggio della piazza, che ha impedito di ricostruire l'esplosivo usato e il detonatore utilizzato -  osserva Milani - A ciò si accompagna tutta una serie di altri silenzi e di reticenze anche da parte di chi sapeva ciò che era accaduto". "Ancora una volta ci troviamo di fronte a un fatto che dopo 38   anni non ha ancora giustizia. Al di là di quello che può significare  personalmente - prosegue - dimostra che questa democrazia è in balìa  degli eventi, la mancanza di trasparenza nelle istituzioni e la mancanza di volontà di parlare al paese". Ricorso in Cassazione  -"Le sentenze si accettano, si possono non   condividere, ma resta sul piano personale un'inconciliabilità con le   istituzioni", ribadisce Milani. I famigliari delle vittime erano oggi presenti in aula. "Sicuramente ricorreremo in Cassazione", avverte il presidente dell'associazione dei famigliari delle vittime che aggiunge:   "Cominceremo a pagare le spese del processo d'appello: c'è anche la beffa, visto che come cittadini ci costituiamo per difendere le  istituzioni". I parenti delle vittime non si dicono troppo stupiti dalla decisione della Corte. La sentenza "ci ha sorpreso relativamente - ammette Milani - anche se nel nostro intimo la convinzione è che almeno un paio di condanne potevano essere emesse".

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