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Gli antagonisti minacciano sul web "Adesso saremo noi a uccidere"

I No Tav promettono rappresaglie su internet nascosti dall'anonimato: "Sbirraglia e Stato siete degli assassini"

Andrea Tempestini
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Luca Abbà si è arrampicato su un tarliccio dell'alta tensione in Val di Susa, gesto estremo del leader del movimento dei No Tav. E' rimasto folgorato, è caduto e le sue condizioni sono critiche. Nessuno lo ha costretto ad arrampicarsi e a toccare i fili dell'alta tensione, eppure sui siti antagonisti, sul web, su Twitter, su Facebook gli antagonisti si ricompattano attorno a quello che è il loro nuovo eroe (leggi il commento di Gianluigi Paragone: Ecco perché Abba non è un martire). L'episodio di lunedì è sfociato in un crescendo di violenza: presidi in tutte le città, l'occupazione dei binari della stazione Termini a Roma, l'assalto alla redazione di Libero e martedì, il giorno successivo, i combattimenti tra No Tav e polizia sono proseguiti sulle autostrade e le statali italiane. L'equazione del movimento contrario all'altà velocità è tanto semplice quanto scentrata: se Luca è in fin di vita è colpa di uno Stato assassino e di forze dell'ordine altrettanto assassine. Della "sbirraglia assassina", come si legge in diversi commenti che vengono rilanciati su Facebook. "Al via la guerra vera" - Ma i militanti No Tav alzano il tiro. Gli insulti alle istituzioni non sono abbastanza, e rilanciano con le minacce di morte. Come spesso accade molti dei commenti vengono postati sul portale Indymedia, centro dell'informazione no-global. Le minacce si nascondono dietro l'anonimato. Il sito continua a rimuoverle ma ne fioccano di nuove. C'è chi incita alla "guerra": "Annunciamo l'avvio della guerra (vera) contro il sistema attuale, contro la cricca mafiosa, golpista e trasversale che ormai ha da tempo, troppo temo, gettato ogni maschera". E quindi: "Da adesso conterete i VOSTRI morti, servi o capoccia, vi staneremo... ed è anche MOLTO facile. Ve la siete cercata". Ma non è finita. C'è chi sempre senza mettere nero su bianco il suo nome spara ad alzo zero: "Ora vi ammazziamo voi. Avete cercato il morto per l'ennesima volta. La pace è finita. Ora, alla prima occasione, vi ammaziamo noi, porci servi, fascisti e padroni mafiosi. A morte voi!". Concetti ripresi e rilanciati da diversi collettivi universitari su Facebook: "Finisce male" una delle frasi più gettonate. "Morte allo Stato" - Tra gli ultimi commenti apparsi su Indymedia, ovviamente anonimo, quello di una persona che tuona: "Nella nostra italietta si muore per difendere i diritti, contro la globalizzazione, e ora anche per difendere la propria terra che dovrebbe essere sacrificata per il piacere e il profitto di pochi signori in blu (...). Morte allo Stato, fuoco al cantiere", una frase condita da un diluvio di punti esclamativi. Per i No Tav, insomma, è tutto molto chiaro. I colpevoli sono stati identificati e sono pronti a colpirli. Abbà è una vittima, e non sarebbe il primo responsabile delle sue azioni. Per comprendere la cifra del movimento torna utile quest'ultimo commento, sempre anonimo: "Questa azione capitalistica-statale-mafiosa ha provocato il volo di 15 metri da un traliccio del compagno Luca, che stava resistendo mettendo in gioco la sua vita, contro i servi in divisa".

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