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I misteri del cervello, una macchina meravigliosa

Steno Sari
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 Viviamo in un’epoca di connessioni rapide e risposte immediate, in cui l’informazione sembra non dormire mai. Eppure, paradossalmente, mai come oggi si ha l’impressione di essere circondati da persone che ragionano sempre meno. Le decisioni vengono prese d’impulso, le opinioni sembrano basarsi su slogan piuttosto che su fatti, e la riflessione profonda è stata sostituita da giudizi veloci. La capacità di analisi, quella che richiede tempo, studio e confronto, sembra aver ceduto il passo a un “pensiero immediato” che spesso è solo il riflesso di emozioni momentanee o di pressioni sociali. La superficialità con cui molte persone affrontano le questioni complesse è disarmante e in questo contesto emerge un problema: l’incapacità di distinguere il vero dal falso, il rilevante dall’irrilevante.
La pigrizia intellettuale è un lusso che non possiamo permetterci in un contesto difficile come il nostro. Dobbiamo prenderci il tempo per meditare così da non reagire istintivamente a stimoli progettati da chi ci vorrebbe manipolare. Ragionare, porci delle domande, valutare le informazioni, recuperare la concentrazione e la capacità di pensare in modo profondo, tornare a discutere faccia a faccia, con apertura mentale e rispetto reciproco, aiuta a recuperare quella profondità di pensiero che la comunicazione digitale spesso annulla.
Il vero progresso non consiste nel creare macchine sempre più veloci o nel ridurre i tempi di risposta ma, piuttosto, nell’imparare ad usare il nostro cervello, il centro del nostro pensiero, delle emozioni e delle decisioni. Il cervello è un capolavoro di complessità e potenzialità con funzioni straordinarie, con oltre 86 miliardi di neuroni connessi da innumerevoli sinapsi le cui possibili combinazioni sono superiori al numero totale delle particelle atomiche che costituiscono l’Universo conosciuto. Un prodigio che supera ogni altra creazione naturale o artificiale.
Quindi usiamo il cervello per recuperare la capacità di “intelligere”, immaginare e risolvere problemi in modo creativo, per esercitare il pensiero critico, verificare le fonti, mettere in discussione le certezze, esplorare le sfumature tra il bianco e il nero. Ci sarà sempre qualcosa che ci stupirà, ci sbalordirà e ci farà sentire umili. Attenzione però: il cervello è vulnerabile.
Stress, traumi e malattie neurodegenerative possono alterarne il funzionamento.
Come qualsiasi altra parte del corpo, anche il cervello richiede cura e allenamento per mantenere le capacità al massimo livello. L’attività fisica, la spiritualità, l’apprendimento, una vita sociale attiva e uno stile di vita equilibrato sono strumenti potenti per preservare la salute del cervello così da migliorare la qualità della vita.
È vero, la tecnologia ci ha permesso di creare macchine straordinarie, ma il cervello rimane il paradigma assoluto di un sistema che elabora, sente e crea. È un universo interiore, un elaboratore di innovazione continua, una finestra che sfruttiamo purtroppo in minima parte. La modificabilità delle connessioni, la sua cosiddetta “plasticità”, ci ricorda comunque che “ciò che non si usa si perde”.

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