Ramy, Gabrielli zittito da Gasparri: "Non è una modalità corretta", "Perché non tace"
"Se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo. È ovvio che quella non è la modalità corretta con cui si conduce un inseguimento perché c’è pur sempre una targa, un veicolo". Lo ha detto Franco Gabrielli, consulente per la sicurezza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ed ex capo della Polizia, ai microfoni di Radio 24. "Esiste un principio fondamentale ed è quello della proporzionalità delle azioni che devono essere messe in campo per ottenere un determinato risultato - ha affermato - io posso addirittura utilizzare un’arma se è in pericolo una vita, ma se il tema è fermare una persona che sta scappando, non posso metterla in una condizione di pericolo. Questo è un elementare principio di civiltà giuridica".
In merito agli accertamenti in corso sui carabinieri e sulle reazioni seguite alla diffusione del video con l’audio di uno dei militari dell’Arma, Gabrielli evidenzia: "Non ci dividiamo sempre tra chi fa la difesa a prescindere - che ad esempio dal mio punto di vista è un atteggiamento pericoloso perché la difesa a prescindere introduce un elemento di senso di impunità - e dall’altra l’accusa a prescindere, cioè la criminalizzazione a prescindere e il fatto che le forze di polizia siano sempre o debbano essere sempre sul banco degli imputati".
E alle parole discutibili di Gabrielli risponde Maurizo Gasparri, presidente dei senatori di Forza Italia: "Ancora una volta Franco Gabrielli ha perso l’occasione di tacere. Non condivido affatto la sua valutazione sul comportamento dei carabinieri a Milano ed è grave che una persona come lui pronunci queste parole. Difenderemo i carabinieri e tutto il popolo in divisa dalle aggressioni, da chiunque vengano. Dai clandestini, dalla criminalità italiana, da chi se ne esce fuori con valutazioni più degne di un centro sociale che da una persona che ha avuto un certo tipo di percorso. Ma del resto che cosa ci dovremmo aspettare?". Dura anche la presa di posizione del Sap, sindacato dei poliziotti: "Facile giudicare da comode scrivanie chi rischia sulla strada la propria incolumità per garantire la sicurezza dei cittadini. Di soloni che giudicano dall’alto del loro sapere ne abbiamo piene le tasche e a chi scende in strada serve invece un aiuto concreto, tutele e regole certe. La teoria è molto distante dalla pratica. Se è vero che il veicolo inseguito ha una targa e può essere rintracciato successivamente, è altrettanto vero che chi ne sta facendo uso non è identificato se non viene fermato. Ovviamente spiace per il povero ragazzo, ma i colleghi stavano cercando di svolgere il loro servizio e fermare dei fuggitivi che potevano anche compiere altri reati o arrecare danni a terzi". "La magistratura svolgerà la propria funzione e farà tutte le verifiche necessarie però quello che tutti abbiamo visto è stato uno scooter fuggire ad altissima velocità e andare pericolosamente contromano. Se il contatto era evitabile verrà accertato nei dovuti modi. Bisogna averli vissuti certi momenti prima di poter giudicare e per questo da un ex poliziotto ci saremmo aspettati altro. Abbiamo sempre giudicato molto discutibile la gestione dell’ex Capo della Polizia Gabrielli durante il suo mandato e queste sue affermazioni non fanno che corroborare il nostro convincimento".