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Mohammad Abedini, il parere della procura di Milano: "No ai domiciliari per l'iraniano"

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La Procuratrice generale di Milano Francesca Nanni ha espresso parere negativo alla richiesta degli arresti domiciliari presentata dalla difesa di Mohammad Abedini Najafabadi, l'iraniano arrestato a Milano lo scorso lunedì 16 dicembre. A decidere saranno i giudici della Corte di Appello, tramite un'udienza che sarà fissata nei prossimi giorni.

È all'attenzione dei giudici della Corte di Appello di Milano un documento trasmesso dalla giustizia americana in cui si afferma che il cittadino arrestato a Malpensa è un soggetto pericolo e per lui è necessaria la detenzione in carcere. L'atto, di quattro pagine, è stato inviato per via diplomatica pochi giorni dopo l'arresto del 38enne iraniano, quindi prima dell'istanza con cui il difensore, l'avvocato Alfredo de Francesco, ha chiesto i domiciliari. 

Il no ai domiciliari per l'iraniano arrestato in Italia potrebbe complicare la scarcerazione di Cecilia Sala. Su indicazione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, il Segretario Generale Riccardo Guariglia ha convocato oggi alla Farnesina l’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma, Mohammad Reza Sabouri in merito al caso della giornalista, detenuta nel carcere di Evin dal 19 dicembre scorso. Lo rende noto la Farnesina in una nota spiegando che "da parte italiana è stata innanzitutto chiesta la liberazione immediata della connazionale, giunta in Iran con regolare visto giornalistico". Guariglia "ha altresì ribadito la richiesta di assicurare condizioni di detenzione dignitose, nel rispetto dei diritti umani", di garantire piena assistenza consolare alla connazionale, permettendo all’Ambasciata d’Italia a Teheran di visitarla e di fornirle i generi di conforto che finora le sono stati negati.

 

 

 

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