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San Pietro, attivista in topless assale il presepe: "Questo è il mio bambino"

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"Questo è mio": un'attivista in topless ha tentato di rimuovere il bambinello dal presepe di San Pietro a Roma. La donna, che è ucraina e fa parte del gruppo delle cosiddette Femen, ha provato ad assalire il presepe allestito in mezzo alla piazza, esponendo due scritte sul suo corpo: "Where is my child (Dov'è il mio bambino)" e "Putin is a war criminal (Putin è un criminale di guerra)" presente sulla schiena. A fermarla sono stati gli agenti della polizia dell'Ispettorato vaticano presenti in piazza.

Fonti di polizia hanno riferito all'Ansa che l'attivista fermata dalle forze dell'ordine è una cittadina ucraina di 25 anni. Dietro il suo arresto le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La donna, inoltre, è stata denunciata anche per atti osceni in luogo pubblico. Prima ha scavalcato la recinzione tra la folla di pellegrini e turisti, poi ha tentato di raggiungere la statua di Gesù Bambino. E quando è stata bloccata dagli agenti dell'ispettorato Vaticano avrebbe urlato in inglese "Questo è il mio bambino!" e "Putin è un criminale di guerra!".

 

 

 

Il movimento femminista di protesta Femen è nato a Kiev nel 2008 a difesa dei diritti delle donne e contro la violenza di genere. Sul loro sito si legge che l’azione di oggi voleva “sensibilizzare l’opinione pubblica sui crimini di guerra della Russia contro i bambini ucraini. Oltre 700mila bambini ucraini sono stati rapiti o trasferiti forzatamente nei territori occupati dalle forze russe. Questi bambini sono sottoposti a violenza e privati ​​del diritto a un’infanzia sicura. L’inazione del Papa e di istituzioni internazionali come le Nazioni Unite è diventata il simbolo della loro impotenza di fronte a questo crimine orribile”.

 

 

 

 

 

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